Cinque Comuni della Val Pescara, Bussi sul Tirino, Castiglione a Casauria, Lettomanoppello, Manoppello, Tocco da Casauria, hanno presentato una proposta di legge regionale sull'introduzione del reddito minimo garantito. Nello specifico i Comuni, tramite la Regione, chiedono al Governo di mettere in campo provvedimenti legislativi che garantiscano l'introduzione in Italia del reddito minimo garantito, che dovrebbe essere fissato al 60 per cento del reddito medio del paese.
"Nella fase di crisi economica che stiamo vivendo - hanno detto in conferenza stampa i sindaci promotori dell'iniziativa -e con la costante crescita della domanda di servizi essenziali da parte dei cittadini, ogni giorno dobbiamo occuparci di situazioni di grave disagio economico e non sempre possiamo dare risposte e soluzioni adeguate. Per questo abbiamo ritenuto giusto ed opportuno proporre un atto di giustizia sociale, cioe' una misura di sostegno economico per le fasce sociali piu' deboli, le giovani generazioni e per chi non ha o perde il posto di lavoro"
Cinque gli articoli di cui e' composto pdl. Nel primo, le dichiarazioni di principio: 'La Regione Abruzzo - si legge - considera l'introduzione del reddito minimo garantito, quale misura di contrasto alla poverta' e all'esclusione sociale, un diritto fondamentale riguardante le persone e una priorita' nell'azione amministrativa pubblica. La Regione si propone di agire in modo da ridurre le condizioni di bisogno e di disagio derivante da inadeguatezza di reddito, difficolta' sociali e condizioni di non autonomia, in coerenza con gli articoli 2, 3 e 38 della Costituzione'.
Presente in conferenza stampa anche il capogruppo del Prc in Consiglio regionale, Maurizio Acerbo, che, assieme al consigliere Franco Caramanico (Sel), ha avviato una raccolta firme per sostenere un progetto di legge di iniziativa popolare relativo proprio al Reddito minimo garantito.
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