'Sotto Pescara c'e' una rete idrica moderna e nuova di zecca, in polietilene, a dispersione zero, che, realizzata dal Comune, non e' mai stata utilizzata. Si continua invece a usare la vecchia rete che, con una perdita del 60%, e' un vero e proprio colabrodo'. Lo ha affermato, intervenendo sull'emergenza siccita' in Abruzzo, il segretario provinciale pescarese dell'associazione Codici, Domenico Pettinari, nel corso di una conferenza stampa.
'Inizialmente - ha spiegato - il Comune aveva chiesto a ogni cittadino 700 euro per l'allaccio alla nuova rete, ma ovviamente la cifra era eccessiva e si e' deciso di non procedere. Il problema e' che poi non e' stato fatto piu' nulla per l'allaccio. Parliamo di una rete costata milioni di euro e questo e' un danno erariale notevole'.
'Se l'Aca fosse una societa' seria - ha proseguito Pettinari -, nel 2005, una volta subentrata, avrebbe dovuto mettersi subito al lavoro, senza chiedere altri soldi ai cittadini. A nostro parere e' necessario disporre immediatamente l'allaccio delle utenze, anche perche' con la nuova tariffa dell'acqua l'azienda dovrebbe riuscire a coprire le spese'.
'Si parla di emergenza idrica, ma nessuno parla di questa nuova rete. E' un dramma allucinante, anche perche' l'impianto rischia di marcire. L'Abruzzo - conclude il segretario di Codici - e' la regione piu' ricca di acqua: se c'e' un'emergenza e' a causa della cattiva gestione'.
Contro la 'politica fallimentare' dell'Azienda comprensoriale acquedottistica (Aca) di Pescara, definita come un 'carrozzone clientelare, un mostro succhiasangue', l'associazione Codici (Centro per i diritti del cittadino) ha deciso di candidare - rifiutando ogni compenso - il segretario regionale, Giovanni D'Andrea, alla presidenza dell'azienda per la gestione idrica.
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