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Pubblicato il 30/03/2014 16:04

Discarica di Bussi, D'Alfonso: subito la messa in sicurezza

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 ''Due sono gli obiettivi prioritari da affrontare immediatamente''. E' quanto spiega in una nota Luciano D'Alfonso, candidato per il centrosinistra alle regionali di maggio in merito alla discarica dei veleni di Bussi sul Tirino. ''Il primo e' quello della MISE (Messa In Sicurezza di Emergenza) che consiste nel recintare, con adeguate strutture di contenimento, tutte le sorgenti inquinanti perche' i veleni non si diffondano piu' nell'ambiente. Solo allora sara' possibile procedere nel percorso serio della bonifica, tramite: l'approvazione dei Piani di Caratterizzazione (quello redatto dall'Arta per le aree pubbliche gia' al vaglio del Ministero e il piano relativo alla discarica insistente su aree private, nella speranza che entrambi siano forniti della reale copertura finanziaria necessaria) che sono forniti della copertura finanziaria; la fissazione di obiettivi di qualita' ambientale da raggiungere; la scelta delle tecnologie da impiegare; la redazione del Piano di bonifica; l'approvazione da parte dell'autorita' competente; l'esecuzione del Piano, assicurandogli la necessaria copertura economica; l'attivazione degli interventi di bonifica veri e propri. Nello sviluppo del percorso di bonifica, che si protrarra' necessariamente per tempi lunghi (incomprimibili), sara' anche possibile recuperare posti di lavoro qualificati. Bonificare "tutto e subito" e' uno slogan suggestivo, ma forse impossibile a realizzarsi per motivi tecnici ed economici. Chi pensasse, infatti, alla rimozione dei rifiuti, senza effettuarne prima il contenimento (vale a dire la MISE), rischierebbe di ri-mobilitare quantitativi incredibili di inquinanti e producendo cosi' altri danni ingentissimi. I motivi di bilancio sono altrettanto evidenti: la MISE e' alla portata attuale delle casse dello Stato, mentre la bonifica richiederebbe nell'immediato circa 7 miliardi di euro. La MISE, dunque, e' urgente ed imprescindibile, ma deve essere effettiva e tecnicamente ineccepibile''. ''Il secondo obiettivo - prosegue D'Alfonso - e' quello del destino economico delle aree gia' disponibili di Bussi sul Tirino e di quelle che si libereranno dopo le azioni di bonifica che devono ospitare, finalmente, dopo oltre un secolo, produzioni a basso impatto ambientale, Green Chemistry (vale a dire produzioni chimiche pulite e sostenibili) e occupazione qualificata, com'e' accaduto e accade in altre zone compromesse d'Italia''. Ma c'e' una terza priorita', spiega sempre D'Alfonso. ''L'Abruzzo deve farsi carico anche di attivare un contratto di fiume per restituire salute all'intero bacino Aterno-PESCARA, osservando le migliori esperienze sul campo di altre regioni italiane e fra queste l'Umbria. Tutto cio' mentre una Regione attenta, finalmente, istituira' il Registro Regionale dei Tumori, pretendera' l'Analisi Epidemiologica dall'Istituto Superiore di Sanita' per le popolazioni esposte a queste vicende, visto che l'Abruzzo, in assenza di iniziativa regionale, non e' stato ricompreso neppure nel "Progetto Sentieri" che ha studiato la situazione sanitaria di tutti i siti contaminati italiani, tranne, appunto, proprio quelli della nostra Regione''.

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