Il Wwf in una nota critica il piano di bonifica presentato per la discarica di Bussi. "I materiali tossici della megadiscarica “Tremonti” posta a pochissimi metri dal Fiume Pescara nel Sito Nazionale di Bonifiche di Bussi rischiano di rimanere lì per i prossimi decenni, come una spada di Damocle per l'intera Val Pescara", dice l'associazione ambientalista in una nota.
Il Wwf non pare soddisfatto del progetto presentato dal Commissario Goio riguardante la mega- discarica che sarà discusso al Ministero. "Dopo aver già provveduto al cosiddetto “capping” (la copertura con teli per evitare l'infiltrazione delle acque piovane dall'alto) questo nuovo intervento prevede il posizionamento attorno al perimetro del sito di una palancolatura con profondità di 20 metri. Si tratta di una barriera di metallo che, secondo il progetto, dovrebbe evitare il contatto tra rifiuti e acqua di falda", si legge ancora nella nota.
L'intervento che ha un costo di 4 milioni di euro non convince gli ambientalisti.
Dichiara Luciano Di Tizio, presidente del WWF Abruzzo “Il WWF parteciperà alla conferenza dei servizi con un proprio rappresentante che esprimerà fortissimi dubbi sulla soluzione prospettata dal commissario. In primo luogo non appare idonea a raggiungere lo scopo di impedire il contatto tra acqua di falda e materiale inquinato vista la particolare condizione di complessità idrogeologica del sito. La questione che ci preoccupa di più è che la costruzione di questo tipo di barriera, per stessa ammissione dei progettisti, è un intervento che di solito viene attuato quando si decide di far rimanere in loco il materiale inquinato con la cosiddetta Messa in Sicurezza Permanente, che è la seconda fase della procedura di bonifica. Il WWF ritiene questa scelta inaccettabile anche perché una decisione del genere dovrebbe coinvolgere la popolazione dell'intera val Pescara e non avvenire in una conferenza dei servizi che non è stata neanche pubblicizzata adeguatamente dal Ministero dell'Ambiente”.
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