Il Sindaco di Chieti, Umberto Di Primio, e l'Assessore ai Lavori Pubblici, Mario Colantonio, a seguito dei mancati chiarimenti, richiesti ad Aca, sulla minore erogazione idrica fornita al Comune di Chieti e in risposta alle affermazioni rilasciate a mezzo stampa dalla Direzione dell'Azienda Comprensoriale Acquedottistica, hanno emesso la seguente nota congiunta.
«Fermo restando che il Comune di Chieti attende ancora chiarimenti da parte dell'Aca sulla riduzione idrica perpetrata a danno del Comune e che tali chiarimenti sono stati richiesti tre giorni or sono, apprendiamo di una solerte risposta fornita a mezzo stampa dalla Direzione Aca, in cui l'Azienda Acquedottistica sciorina dati su presunte erogazioni fornite al Comune di Chieti, dichiarando anche che i sottoscritti hanno "erroneamente" interpetato una comunicazione giunta a mezzo fax. Durante tutto il periodo estivo e fino al 1 settembre 2013 la consegna su Chieti alta è stata di 166 l/s al giorno, dal 2 settembre 2013 (ed ancora oggi) la consegna al serbatoio è stata ridotta, senza alcuna comunicazione, a 160 l/s al giorno, in un periodo, tra l'altro, in cui le attività cittadine, dopo le vacanze estive, riprendono a pieno regime e dopo che la stessa città comincia a ripopolarsi di studenti fuori sede e nuclei familiari. È inutile dire che con una portata inferiore alla media - anche solo 6 l/s - e con l'utilizzo incrementato di elettrodomestici, si ha un anomalo svuotamento dei serbatoi della Civitella e, di conseguenza, la chiusura notturna per consentirne il riempimento delle vasche fino ai livelli standard»
«Se la Direzione Aca oggi tenta di smorzare i toni dichiarando che "non c'è nessuna emergenza idrica nel Comune di Chieti", noi non esitiamo ad affermare che il capoluogo teatino è da tanto e troppo tempo penalizzato nell'erogazione di quello che è un servizio fondamentale del cittadino e soprattutto "non stiamo tranquilli" come si suggerisce, perché anche se la riduzione idrica fosse "solo di 3 l/s" - in realtà molti di più, ma ahinoi, non comunicati - ciò ha già comportato diverse anomalie negli ultimi dieci giorni, laddove la riduzione giornaliera protratta di 6 l/s ha causato non solo la perenne mancanza d'acqua nelle abitazioni dello Scalo ma un notevole abbassamento dei livelli dei serbatoi tanto da doverne richiedere l'ennesima chiusura», concludono Di Primio e Colantonio.
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