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Pubblicato il 20/08/2013 22:10

Fondi alle Università, Chiodi: stop a logiche baronali

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Il sindaco di Bari, Michele Emiliano: 'Pensi a ricostruire l'Aquila,se vuole chieda aiuto ateneo Bari'

''In un contesto inevitabile di rarefazione delle risorse pubbliche (gia' saccheggiate per decenni) ridurre i finanziamenti alle universita' mediocri e' il modo per non farlo a quelle che mediocri non sono''. Il presidente della Regione Abruzzo, Gianni Chiodi, dopo aver parlato, ieri, della chiusura degli atenei di Bari, Messina e Urbino, suscitando non poche polemiche, interviene nuovamente sulla questione universita', sempre attraverso il suo profilo Facebook. ''Se questa logica diventasse patrimonio comune - evidenzia il governatore -, le Universita' sarebbero scoraggiate dal perseguire logiche baronali e punterebbero sulla qualita' dell'insegnamento e della ricerca''. In un altro post il presidente sottolinea che ''l'esistenza di qualche eccellenza non puo' essere la scusa per la proliferazione della mediocrita'''. Nell'evidenziare che ''non e' frequentando una fabbrica delle illusioni che ci si costruisce il futuro'', ieri Chiodi aveva detto di voler credere ''che il governo sia impegnato a ridurre le spese (per ridurre le tasse) quando Letta e Saccomanni si recheranno a Bari, Messina o Urbino per spiegare che la chiusura di quelle tre Universita' e' nell'interesse dei loro figli'', spiegando che i tre atenei sono ''in fondo alla classifica dell'Anvur'', l'Agenzia Nazionale di Valutazione del Sistema Universitario e della Ricerca''.

Il sindaco di Bari, Michele Emiliano: 'Pensi a ricostruire l'Aquila,se vuole chieda aiuto ateneo Bari'

''Chiodi pensi a ricostruire l'Aquila, se ci riesce, e non si comporti da sciacallo approfittando di discutibili graduatorie scritte nell'interesse delle universita' del nord al momento delle iscrizioni. Se per completare la ricostruzione Chiodi avesse bisogno delle competenze delle Universita' pugliesi e delle nostre energie professionali ed economiche, siamo come sempre a disposizione per lottare al fianco dell'Abruzzo migliore, del quale evidentemente lui non fa parte''. Lo afferma il sindaco di Bari, Michele Emiliano (Pd) commentando le affermazioni di Chiodi sulla chiusura dell'universita' di Bari, Messina e Urbino. ''Dieci anni fa - continua Emiliano - quando l'Universita' di Bari era una de'pendance della destra fittiana, il nepotismo e il familismo amorale imperavano; dopo dieci anni di duro lavoro il rettore Petrocelli ha completamente ribaltato la situazione restituendo dignita' all'Ateneo barese, riformando l'offerta formativa, migliorando i servizi agli studenti, istituendo, primo in Italia, il servizio civile internazionale e riqualificando il patrimonio edilizio storico''. ''A Bari - sfido chiunque ad affermare il contrario - insegnano docenti di chiara fama, molti dei quali dirigono organismi scientifici internazionali, e la ricerca universitaria continua a mettere a segno risultati straordinari. Petrocelli e' inoltre riuscito a svellere l'intestazione dell'Universita' di Bari a Benito Mussolini sostituendola con quella ad Aldo Moro, sicuramente piu' degna di una democrazia occidentale fondata sul merito e sullo Stato di diritto. Da dieci anni a questa parte innumerevoli sono stati i riconoscimenti assegnati all'Universita' barese, e soprattutto non si sono registrati gli scandali che l'avevano danneggiata nel decennio precedente''. ''Ma evidentemente - conclude il primo cittadino - il presidente Chiodi, spaventato per l'avvio del nuovo anno accademico nelle universita' abruzzesi, queste cose finge strumentalmente di non saperle, o piu' semplicemente le ignora. Peraltro, il suo atteggiamento si ascrive all'iconografia dei vizi capitali del sud che tenta di progredire a scapito di altri che si trovano nella stessa situazione, senza rendersi conto che le universita' di Puglia e Abruzzo sono naturalmente vocate a creare collaborazione e sinergia, e non concorrenza sleale''

Il segretario generale della Uil di Puglia e di Bari, Aldo Pugliese:''Rispediamo decisamente al mittente le dichiarazioni di Chiodi"

''Rispediamo decisamente al mittente le dichiarazioni fuori luogo del presidente della Regione Abruzzo, Chiodi, che non fanno bene ne' alla Puglia, ne' al Mezzogiorno, ne' al Paese''. Lo dice il segretario generale della Uil di Puglia e di Bari, Aldo Pugliese, a proposito della polemica innescata dalle affermazioni che il governatore abruzzese ha fatto ieri su facebook nelle quali chiedeva la chiusura dell'Ateneo di Bari, unitamente a quelli di Urbino e Messina. ''Pensare di valutare lo standard di una universita' attraverso una sola delle tante classifiche che circolano nel settore - aggiunge - palesa una capacita' di approfondimento degli argomenti, che certamente non gli rende giustizia. Quelli dell'universita' di Bari sono numeri importanti - ricorda Pugliese - a cominciare dalle molte decine di migliaia di iscritti. E a giudicare dal numero e dalla qualita' dei laureati degli ultimi decenni non ci sembra davvero che possa essere definita una fabbrica d'illusioni, come con molta superficialita' sostiene il presidente dell'Abruzzo. La classifica diramata dall'Anvur non soltanto e' strampalata - prosegue Pugliese - perche' prende in considerazione un arco temporale lungo e per certi versi datato, ma non tiene conto di tutti i parametri che dovrebbero contribuire a stimare il valore della struttura. Quindi non si capisce perche' Chiodi interviene prendendo a pretesto questa classifica mentre ha taciuto di fronte ad altre classifiche che invece esaltavano l'universita' di Bari a danno di altre''. Secondo il segretario Uil non va dimenticato che ''l'Ateneo barese e' uno dei piu' importanti del Mezzogiorno d'Italia, oltre ad essere punto di riferimento di studenti e famiglie di diverse regioni, Abruzzo compreso. E risulta piuttosto singolare - rileva Pugliese - che in tempi di iscrizioni qualcuno tiri fuori questa storia che assume i contorni di una barzelletta che non fa neanche ridere''. Per Pugliese, infine, ''e' curioso che se ne parli proprio nel momento in cui si chiede alle istituzioni di fare in modo che i tanti 'cervelli' che sono nati, cresciuti e che hanno studiato nelle universita' del Sud, restino nel nostro Paese senza essere costretti ad emigrare per dare un senso ed un valore a quello che hanno imparato stando a casa. Ma questo, forse, al governatore Chiodi sfugge''. 

 

 

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