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Pubblicato il 03/12/2013 23:11

Il Consiglio Regionale approva la legge sul randagismo

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E' fissato un nuovo sistema sanzionatorio, che destina i proventi delle sanzioni amministrative direttamente ai Comuni

"Una legge importante, che nasce da un lungo lavoro di condivisione e confronto, a volte anche duro, ma che sicuramente portera' benefici e chiarezza". Lo afferma la Presidente della Commissione Sanita' Nicoletta Veri', dopo l'approvazione da parte del Consiglio regionale sulla nuova legge sul randagismo, anagrafe canina e protezione degli animali da affezione. I punti fondamentali della norma spiega la Veri' sono diversi: viene abbandonato il ricorso al prelievo sistematico di sangue sui cani randagi per la ricerca della leishmaniosi, attivita' che in tutti questi anni ha rappresentato un costo notevole, senza tuttavia aver prodotto dati attendibili da un punto di vista strettamente scientifico, vista la disomogeneita' del campione analizzato. E' stato poi rivisto il concetto di pronto soccorso veterinario, sono stati modificati i tempi per l'iscrizione all'anagrafe, abolendo il vecchio tatuaggio e prevedendo il microchip come unico metodo di identificazione. Significativa l'adozione, poi, di criteri per il rilascio del cane sul territorio, legati a una verifica da parte dei servizi veterinari della Asl, con lo scopo da un lato di tutelare la salute e l'incolumita' pubblica, dall'altro di garantire la salute e il benessere dello stesso animale. Infine, e' fissato un nuovo sistema sanzionatorio, che destina i proventi delle sanzioni amministrative direttamente ai Comuni, che saranno obbligati a utilizzarli esclusivamente per le attivita' connesse alla legge

Sull'approvazione della legge regionale sul randagismo (i proponenti sono i consiglieri regionali Veri', Chiavaroli, Petri, Caporale e Acerbo) ci sono i commenti degli stessi Petri e Chiavaroli. "Con la nuova legge - afferma Alessandra Petri - si riorganizza l'anagrafe canina con il conseguente controllo delle nascite, si educano i cittadini alla conoscenza dei propri doveri di proprietari degli animali d'affezione, si fissano le responsabilita' di veterinari, ASL e Comuni. Si riorganizzano inoltre le strutture nelle quali gli animali sono ricoverati rendendole piu' civili ed accoglienti". Per Chiavaroli: "Ci sono due punti della nuova normativa che vorrei evidenziare, poiche' frutto dei miei emendamenti approvati: il primo sancisce il divieto, per il detentore di animali d affezione, di utilizzare la catena o qualunque altro strumento di contenzione similare, salvo per ragioni sanitarie, documentabili e certificate dal veterinario curante, o per misure urgenti e solo temporanee di sicurezza; il secondo consente l'accesso di animali al seguito del proprietario o detentore nelle strutture ospedaliere pubbliche e private regionali accreditate dal Servizio sanitario regionale. Sono due aspetti rilevanti in quanto siamo la seconda regione italiana, dopo l'Emilia-Romagna, a prevedere tali misure che rappresentano un ulteriore passo in avanti nel rapporto di civilta' tra esseri umani e animali". 

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