"Il problema della ricostruzione del centro storico dell'Aquila" cosi' come di altri centri storici colpiti dal sisma, "resta ancora da affrontare. C'e' un ritardo che il governo e' impegnato a colmare". Lo dice il ministro per la Coesione territoriale, Carlo Trigilia, nel corso del question time alla Camera sulle risorse per la ricostruzione del centro storico dell'Aquila. A questo proposito, aggiunge il ministro, "sono stati istituiti due uffici speciali per la ricostruzione" che sono quasi "arrivati a regime. Le risorse disponibili sono pari solo a 630 milioni di euro fino al 2015". Esiste quindi "il problema dell'integrazione delle risorse che il governo e' impegnato ad affrontare nella prossima legge di stabilita".
Per il terremoto in Abruzzo sono stati finora stanziati "10 miliardi e 500 milioni di euro per l'emergenza e la ricostruzione, con il decreto 39 del 2009; e un altro miliardo e 183 milioni di euro per l'edilizia privata con il recente decreto legge 43 del 2013. Sono stati utilizzati finora 3 miliardi per la prima fase dell'emergenza, gestiti dalla Protezione civile, e 7 miliardi per la ricostruzione, quasi integralmente assegnati. I rimanenti 100 milioni di euro serviranno per interventi a sostegno delle attività produttive e di sviluppo". Lo dice in aula alla Camera, rispondendo a un'interrogazione di Sel, il ministro per la Coesione territoriale Carlo Trigilia. "Il Comune dell'Aquila - aggiunge - ha speso 23 mila euro in contributi per la ricostruzione privata concentrata in periferia. Bisogna riconoscere che c'è un problema per il centro storico del capoluogo e per i centri storici delle zone colpite, un ritardo che il Governo è impegnato a colmare: abbiamo istituito due uffici speciali per la ricostruzione che sono quasi arrivati a regime".
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