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Pubblicato il 13/01/2014 10:10

Trigilia: "E' inutile chiedere miliardi quando si spendono 500 milioni all'anno"

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Intervista del Ministro al quotidiano La Stampa

Il ministro alla Coesione territoriale, Carlo Trigilia, in una intervista alla Stampa, replica a Massimo Cialente, il sindaco dimissionario dell'Aquila, che sostiene di essere stato sostanzialmente costretto alle dimissioni dal governo per il taglio dei fondi necessari alla ricostruzione post-terremoto: "Parole che si prestano a letture strumentali e che spostano il piano delle responsabilità. Il sindaco è liberissimo di fare le sue scelte, ma se decide di dimettersi, ciò accade solo a seguito di un'indagine della magistratura", "c'è stata un'escalation di critiche fino al punto d'indicare il sottoscritto come un ministro incompetente, assente, addirittura disinteressato alle sorti degli aquilani. Le cose non stanno cosi. E mi spiego: il flusso di finanziamenti per la ricostruzione non si è mai interrotto e mai si interromperà. C'è un impegno politico del governo e il sindaco lo sa bene. E' poi vero che gli ultimi stanziamenti sono limitati: 600 milioni. Ciò è innegabile, stante la situazione della finanza pubblica. Ma appunto dobbiamo distinguere: un conto è il flusso di cassa, altro sono gli immobilizzi sul lungo periodo". "E' inutile chiedere miliardi - prosegue il ministro -, che tutti sappiamo non esserci, quando poi la capacità di spenderli è sui 500 milioni all'anno. Per dirla con semplicità, non serve a nulla un enorme serbatoio carico d'acqua se poi dal rubinetto passa un filo". "Non possiamo prendere in giro i cittadini - sottolinea -. E' inimmaginabile che il problema si possa risolvere in un anno o due. Occorrerà 1 miliardo all'anno per i prossimi 5-6 anni. Importante è l'impegno del governo, del ministro Saccomanni, del presidente del Consiglio, e mio, a non strozzare il flusso". Il ministro precisa inoltre che "dal 2009 a oggi sono stati spesi circa 12 miliardi di euro; 43 mila persone, pari al 66% degli sfollati, sono rientrati a casa; all'Aquila sono aperti oltre 3mila cantieri; con l'apertura degli Uffici speciali per la ricostruzione all'Aquila si registra un aumento delle pratiche da 400 milioni di euro annui a 1,2 miliardi. È aumentato il numero delle pratiche esaminate. Naturalmente non nascondo le difficoltà, il problema posto dal sisma è tra i più complessi in termini di ricostruzione. Non si può però sostenere per mesi che l'Aquila è stata abbandonata".

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