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Pubblicato il 04/04/2013 00:12

Improta: sul dragaggio i ritardi sono dell'Arta

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Il sottosegretario: non sono state rese disponibili le contro-analisi sulle risultanze svolte dal laboratorio accreditato di fiducia dell'impresa appaltatrice

'Ad oggi, l'unico ostacolo all'inizio dei lavori e' rappresentato dal fatto che l'Arta Abruzzo non ha ancora reso disponibili le contro-analisi sulle risultanze svolte dal laboratorio accreditato di fiducia dell'impresa appaltatrice'. Lo afferma in merito ai ritardi nell'avvio dei lavori di dragaggio del Porto di Pescara il sottosegretario alle Infrastrutture, Guido Improta, rispondendo ad una lettera di un 'cassintegrato pescarese', che lavorava nello scalo del capoluogo adriatico.

Sottolineando che l'Agenzia regionale per la tutela ambientale non ha ancora reso disponibili le contro-analisi, Improta risponde tempestivamente affermando che il presidente della Regione, Gianni Chiodi, ha gia' sollecitato il direttore dell'Arta, Mario Amicone, 'affinche' possa quanto prima concludere le attivita' di sua competenza. Mi sto occupando con serieta' e dedizione di questa emergenza - scrive -, perche' penso che questo Paese possa uscire dalla crisi con un rinnovato senso di responsabilita' da parte di tutti'.
'Il cronoprogramma che ho annunciato in occasione della mia ultima visita e' stato rispettato per quanto riguarda i passaggi di competenza del Ministero e del Provveditorato alle Opere Pubbliche. Non appena l'Arta ci avra' fornito i dati necessari per operare nel rispetto della legge, soprattutto per quanto riguarda la salvaguardia ambientale, la Sidra non avra' motivo di sottrarsi agli impegni che ha contratto in sede di gara e, di conseguenza - conclude Improta -, avviera' senza indugio le attivita' di dragaggio'.


L'operatore portuale, Alessandro D'Emilio, ha scritto un'e-mail ad Improta oggi, nel giorno in cui, stando a quanto annunciato dal sottosegretario lo scorso 6 marzo a Pescara, sarebbero dovuti partire concretamente i lavori. 'Faccio parte di quella fetta di sventurati che oggi si trova nella condizione di non avere piu' un lavoro - scrive il cassintegrato -, di non avere piu' certezze e che vive quotidianamente con l'illusione che qualcosa di positivo possa realmente accadere. Anche se questa illusione scema con il passare delle settimane'.
'Vorremmo sapere, senza piu' prese in giro, cosa dobbiamo fare del nostro futuro - aggiunge -. Io vorrei sapere se ho ancora garantito il mio posto di lavoro o se, da oggi, dovro' cercare una nuova occupazione. Semplicemente questo. Non si puo' piu' andare avanti, di tre mesi in tre mesi, ad aspettare l'evento che poi verra' sistematicamente disatteso. E soprattutto senza alcuna garanzia assistenziale, visto che anche la Cig in deroga pare non venga piu' garantita per i prossimi mesi'.

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