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Pubblicato il 08/03/2014 20:08

''In Abruzzo i costi delle quattro Province sono irrisori e irrilevanti"

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Lo ha detto i l presidente dell'Unione delle Province abruzzesi nonche' presidente dell'Ente chietino, Enrico Di Giuseppantonio

''In Abruzzo i costi delle quattro Province sono irrisori e irrilevanti, anzi sono state virtuose considerando le condizioni in cui hanno lavorato''. Cosi' i lpresidente dell'Unione delle Province abruzzesi nonche' presidente dell'Ente chietino, Enrico Di Giuseppantonio, che definisce il ddl Delrio ''una legge ingiusta, una legge spot per immolare sull'altare mediatico il ruolo di un Ente che da 150 anni svolge un ruolo fondamentale nella societa' italiana''. L'occasione e' quella dell'Assemblea generale delle Province abruzzesi, che si e' svolta stamattina in Provincia, a Pescara. Presenti il presidente dell'Unione delle Province italiane (Upi), Antonio Saitta, il direttore dell'Upi, Piero Antonelli, il presidente della Regione Abruzzo, Gianni Chiodi, e i presidenti delle quattro Province abruzzesi, Di Giuseppantonio, Guerino Testa, Antonio Del Corvo (L'Aquila) e Valter Catarra (Teramo). ''Non disperdiamo le competenze e le professionalita' acquisite negli anni dai dipendenti, che nonostante i tagli indiscriminati alle risorse finanziarie e umane - sottolinea Di Giuseppantonio - riescono quotidianamente, seppur con grandi sacrifici, a garantire i servizi essenziali ai cittadini''. ''A oggi non sappiamo il numero complessivo della pletora di societa' e enti strumentali che sono presenti nel nostro Paese - sottolinea Testa - ogni giorno subiamo un furore incomprensibile di guerra contro di noi. I Governi sono in difficolta' sulle riforme vere e si accaniscono sulle Province. Non si svuotino le Province, dobbiamo essere in grado di garantire i servizi essenziali ai cittadini''. ''Nessuno ci ha mai detto che fine faranno i servizi delle Province'', afferma Del Corvo, mentre Catarra conferma ''la ferma contrarieta' alla riforma delle Province: tutto deve partire dal titolo V della Costituzione''. ''Il Ddl Del Rio - sottolinea Antonelli - non e' coerente con l'architettura costituzionale dello Stato perche' viola il principio autonomistico previsto dalla Costituzione, non risponde alla Carta delle Autonomie Locali e non determina nemmeno un risparmio di spesa. Da alcuni studi e' stato definito confuso, incongruo, non rispondente ai tagli e foriero di aumento di spesa pubblica e portatore di caos istituzionale. Poi c'e' il tema dei servizi: con riferimento all'Abruzzo, le Unioni di Comuni coprono solo il 15% del territorio. Se le funzioni saranno assegnate a queste - conclude - la maggior parte dei cittadini sara' oggettivamente senza servizi''. 

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