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Pubblicato il 27/07/2012 11:11

La Uil contraria alle due Province "Mare-Monti"

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Campo: "Troppo grande il divario economico e demografico tra i due territori"

Per quanto riguarda la razionalizzazione delle Province l'ipotesi piu' dannosa e' la bipartizione mare/monti. Lo sostiene il segretario della Uil Abruzzo Roberto Campo. "Accorpare le attuali Province di Teramo, Pescara, Chieti in una Provincia costiera, contraltare della Provincia montana dell'Aquila, e' secondo noi un'ipotesi sbagliata, da scongiurare. Troppo grande il divario economico e demografico. Invece di porre le basi per attenuare il dualismo regionale, lo si accentuerebbe. Ogni livello ed organo istituzionale va invece impegnato per una maggiore integrazione tra costa e interno". Secondo la Uil "la soluzione piu' equilibrata va cercata in un arco che va dal semplice accorpamento L'Aquila/Teramo e Pescara/Chieti a razionalizzazioni di queste nuove province che le disegnino meglio, avendo presente la storica distinzione tra Abruzzo Ulteriore e Citeriore"

"La bipartizione del territorio abruzzese (XVI secolo), con il fiume Aterno-Pescara quale divisore - rileva il sindacato - ha il pregio di tenere maggiormente conto della geografia dell'Abruzzo, in particolare dei sistemi montuosi del Gran Sasso da un lato e della Maiella dall'altro, ma precede di secoli i nuovi fenomeni di urbanizzazione, soprattutto nell'area Francavilla-Pescara-Montesilvano, per cui puo' offrire diversi spunti utili per il ridisegno armonico delle nuove province ma non una soluzione mutuabile in toto. L'occasione della razionalizzazione delle Province va colta anche per fare un passo concreto per dare vita all'area integrata Pescara-Chieti, sollecitando il Governo e la Regione a definire un quadro normativo in cui cio' sia reso possibile, anche individuando una tipologia diversa da quella gia' codificata per le dieci grandi citta' metropolitane".

"L'Abruzzo - sostine Campo - non deve concentrarsi solo sulla sua riorganizzazione interna, ma guardare al di la' dei suoi confini regionali. Partecipare attivamente alle politiche di rilancio del Mezzogiorno, di cui e' parte integrante dal XII secolo; proseguire nel cammino appena intrapreso di frequentazione con le Marche e il Molise, che puo' andare da un'alleanza su singoli obiettivi (come quello di rilanciare la ferroviaria adriatica) a progetti di coordinamento permanente o addirittura futura fusione in una regione piu' grande); rivitalizzare un dialogo tra le regioni dell'Appennino, che ha una lunga tradizione, oggi pochissimo valorizzata, ma e' strategico per il rilancio della montagna abruzzese e la ricostruzione dell'Aquila. 

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