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Pubblicato il 15/12/2012 06:06

Chiodi: meglio Monti che Bersani

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Il Governatore, a un forum dell'Ansa, parla di spending review, del taglio delle province e degli scenari politici nazionali

 

'In Abruzzo abbiamo fatto quello che deve fare un governo liberare e che potrebbe fare l'Italia cioe' ridurre il debito pubblico, abbassato del 25% in quattro anni - ha detto Chiodi - i cittadini, soprattutto le nuove generazione hanno un miliardo di cambiali in meno sulle loro spalle. Oggi riduciamo le addizionali regionali del 30 per cento'. 'Non e' possibile continuare a fare dell'Italia uno dei paesi piu' tartassati del mondo - ha ribadito Chiodi - e' possibile fare diversamente per il nostro paese di essere competitivo in futuro'.  Le affermazioni sono state rilasciate durante un Forum dell'ANSA.

'La Regione Abruzzo ha fatto grandi passi avanti nel settore della sanita' e, nonostante il commissariamento, mi fa piacere aver testato un forte passo avanti nell'ambito delle liste di attesa, ridottesi fortemente negli ultimi anni e che una volta venivano bypassate con meccanismi tipicamente all'italiana, il miglioramento della sanita' abruzzese e' sotto gli occhi di tutti, nonostante la sua spesa complessiva al momento sia pari al 50% rispetto a quella del 2007'. 

'Il sistema delle Province, con annesse funzioni, deve essere trasferito alle Regioni, ma non senza le risorse che al momento mantengono quella realtà', ha detto ancora Chiodi che si è soffermato poi sulla proposta di Berlusconi di dare spazio a Monti. 

'Un passo indietro di Berlusconi per far posto a Monti? Non credo, invece e' un invito al premier a uscire allo scoperto', ha dichiarato Chiodi, 'è un modo per dire a Monti: se si candida lo dica. E comunque, meglio Monti che Bersani'.

Chiodi spiega che c'e' una parte consistente del Pdl secondo cui il Professore ha piú chance di vincere rispetto a Berlusconi e, di conseguenza, la linea indicata e' quella del 'sostegno' al premier se sceglie di presentarsi.

Il governatore giudica quindi come 'emozionale' la levata di scudi contro l'annuncio della ridiscesa in campo dell'ex presidente del Consiglio: 'Anche il Ppe ha avuto un comportamento assolutamente non razionale'.

Chiodi poi, riferendosi all'accorpamento delle province, afferma di non aver condiviso la scelta del governo: 'Sembrava piú che altro una boutade, oltre a contenere numerosi profili di incostituzionalità. Noi siamo per l'azzeramento totale delle Province. La Regione basta e avanza'. 

'Abbiamo anticipato nei tre anni precedenti tutte quelle misure che poi sono state valutate positivamente dall'opinione pubblica'. Cosi' il governatore dell'Abruzzo, Gianni Chiodi, ha risposto alla domanda sui costi della politica applicati nella regione da lui governata. 'Abbiamo ridotto il numero dei consiglieri regionali e anche il loro compenso, abbiamo eliminato l'indennizzo, l'abbiamo fatto per tempo negli anni 2010-2011'. Il governatore Chiodi in merito alla spesa pubblica ha aggiunto: 'I soldi dei cittadini sono sacri e noi li dobbiamo gestire in modo oculato'. 

'Ci vorranno circa 10 forse 15 anni per ultimare la ricostruzione in Abruzzo'.
Cosi' il presidente della Regione, Gianni Chiodi, durante il forum all'ANSA, fa il punto a tre anni dal terremoto che il 6 aprile 2009 colpi' la Regione.
'L'emergenza esiste tutt'ora - ha precisato Chiodi - perche' quando una citta' e' ancora distrutta, come L'Aquila, ci vorranno anni perche' il centro storico torni ad essere vivibile. E' invece venuta meno - ha continuato il governatore dell'Abruzzo - l'espressione burocratica e legislativa dell' emergenza. Oggi il regime e' quello ordinario che esaspera l' aspetto burocratico'. 'Si e' detto che la ricostruzione e' stata lenta e negativa - ha continuato Chiodi - ma a distanza di tre anni, piu' del 50 per cento della popolazione aquilana e' tornata nelle proprie abitazioni, dopo averle ristrutturate'.
'Catalogazione e programma di ricostruzione sono pronti. Adesso servono le risorse, che ancora non ci sono'. Il presidente dell'Abruzzo Gianni Chiodi risponde cosi' in un forum all'ANSA sui restauri dei monumenti feriti dal terremoto del 2009. La Soprintendenza 'lavora molto bene - aggiunge - ma praticamente senza soldi'. E anche la solidarieta' degli altri Paesi, sollecitata dall'allora presidente del consiglio Berlusconi con la 'Lista di Nozze', e' stata, quanto all'entita' totale dei finanziamenti, 'molto inferiore alle aspettative'.
Chiodi ricorda che tre anni fa, per tamponare l'emergenza, si e' puntato sulla messa in sicurezza, con la realizzazione dei puntellamenti: 'Sapevamo gia' da allora che ci voleva tempo - spiega - e i puntellamenti sono stati fatti con grande maestria.
Questo per fortuna rende possibile l'attesa dei restauri'.
A settembre 2012, con la visita all'Aquila dei ministri della coesione territoriale Fabrizio Barca e della cultura Lorenzo Ornaghi e' stato annunciato un programma di lavori che dovrebbe coinvolgere oltre 500 monumenti con un finanziamento di 525 milioni di euro spalmato tra il 2013 e il 2021 (206 per il triennio 2013-2015). Una cifra importante anche se molto inferiore alla stima di 3,5 miliardi di euro fatta gia' due anni fa dall'allora sub commissario per i beni culturali d'Abruzzo Luciano Marchetti: 'il programma di ricostruzione e' sempre quello di Marchetti - conferma Chiodi- ma fondi ancora non se ne vedono, abbiamo catalogato tutto, adesso servono le risorse. Per fortuna che si e' intervenuti con i puntellamenti'.
Quanto alla Lista di Nozze ideata da Berlusconi durante il G8 che si tenne all'Aquila, nei mesi subito successivi al sisma, 'le risposte sono state inferiori alle attese'.

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