Avanti tutta per la strategia Ue della macroregione adriatico-ionica. Dopo la Commissione europea ora a lanciarla e' il Comitato delle Regioni Ue, che ha dato l'imprimatur politico al parere del presidente della Regione Marche, Gian Mario Spacca. L'ultimo giro di boa e' previsto in autunno, con l'adozione da parte dei leader dei 28 Stati membri. "L'approvazione di oggi - afferma Spacca - rappresenta la piena e convinta condivisione di tutte le Regioni europee della necessita' della strategia adriatico-ionica, la prima che vede protagonista gran parte del territorio italiano". Una partecipazione importante, considerando che sono ben tredici le regioni italiane coinvolte: Sicilia, Calabria, Basilicata, Puglia, Molise, Abruzzo, Marche, Emilia Romagna, Veneto, Friuli Venezia Giulia, Trentino Alto Adige, Lombardia e Umbria. Otto invece i Paesi interessati, non solo Stati membri dell'Ue (Italia, Croazia, Grecia e Slovenia) ma anche Paesi che nell'Unione aspirano ad entrare: Albania, Bosnia Erzegovina, Montenegro e Serbia. Con questa strategia secondo Spacca "l'Europa punta su nuove direttrici di sviluppo, guardando con determinazione verso il fianco Sud orientale". E per le Marche "la produttivita' del sistema economico regionale - spiega il governatore - si basa proprio sull'allargamento delle relazioni verso est". In un contesto tanto variegato di Paesi e territori "la governance dovra' essere multilivello" afferma Spacca, che ora pensa a realizzare il piano d'azione della strategia, una fase in cui la palla passa ai progetti concreti. A finanziarli saranno i fondi destinati alle regioni degli Stati membri e ai Paesi che aspirano all'adesione all'Ue, ma l'idea e' anche di attingere a singoli programmi europei, dalla ricerca ai trasporti, fino alla cultura e all'ambiente. Secondo Spacca "la scelta di focalizzare su quattro aree favorisce il lavoro di enti locali e regioni, che hanno gia' le piste tracciate: sicurezza ambientale del Mar Adriatico e Mar Ionio; l'economia blu, con la necessita' di definire regole comuni per la pesca e la conservazione degli stock ittici; il turismo sostenibile; la connettivita', con infrastrutture materiali ma anche comunicazione". A questo oggi si e' aggiunto "il comune impegno nella gestione dei rischi derivanti dalle calamita' naturali - spiega il governatore - un tema vivissimo considerando quanto accaduto recentemente in Serbia, Bosnia e anche in Italia, soprattutto a Senigallia nelle Marche". La strategia Ue della macroregione formalmente nasce ora, ma di fatto nasce da una cooperazione consolidata nel tempo. "Dai Forum delle citta' alle reti di universita', fino al Forum delle Camere commercio, che raccoglie un milione e 450mila imprese, reti strutturate - spiega Spacca - esistono gia'". E secondo il governatore delle Marche "ognuna di queste reti puo' essere il motore di progetti". Senza contare "la spinta naturale che arriva dalle comunita': alla recente Olimpiade della macroregione hanno partecipato 2.500 ragazzi" conclude Spacca.
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