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Pubblicato il 15/10/2014 16:04

Macroregione adriatico ionica, strategia poggiata su 4 pilastri

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Non soltanto un'opportunità ma una necessità per una regione destinata a confrontarsi con categorie storiche diverse e in mutamento e in ambiti spaziali più ampi". Ad Ancona il presidente della Giunta regionale, Luciano D'Alfonso, disegna la linea politica della macroregione adriatico-Jonico. Lo fa intervenendo ad un convengo che celebra la visione europeista di Adriano Olivetti, l'imprenditore che più di tutti ha guardato all'area adriatica come modello di comunità operosa, insieme con i presidenti delle Marche, Gian Mario Spacca e della Lombardia, Roberto Maroni. "Il nostro sforzo principale - spiega D'Alfonso - deve sostanziarsi in una generale rivisitazione delle attuali categorie spazio tempo per compiegare la nostra regione a quelle limitrofe, come le Marche, ma anche a quelle dall'altra parte dell'Adriatico. Su tutto questo fronte - spiega D'Alfonso - si muove la strategia della macroregione che concepisce quattro pilastri: quello del mare blu da tutelare e difendere anche dalle piattaforme petrolifere; quella del turismo sostenibile; della connettività e dell'ambiente. Questi quattro importanti pilastri per noi sono obiettivi che si possono centrare solo se proseguiamo insieme nell'approvvigionamento energetico, infrastrutturale e anche nella tutela delle bellezze ambientali". Ma i tempi dettati dall'Unione europea sono più stretti di quanto si pensi. "A gennaio del 2015 - dice il presidente della Giunta regionale - il Consiglio europeo approva le misure operative della macroregione per le quali i nostri progetti dovranno essere pronti e capaci di coinvolgere tutta la società delle imprese". In questo senso l'Abruzzo può recitare la sua parte, "per il suo specifico irripetibile e un territorio che è vincolato al bene dei Parchi, con un tenore di vita assolutamente invidiabile. Per tutto questo - conclude D'Alfonso - dobbiamo avere la forza e la capacità di cogliere l'opportunità che ci offre Expo 2105 dove si pone il tema non solo della potenza e della tecnica ma anche la grandezza del tema dei limiti, perche solo conoscendo i propri limiti si hanno margini di crescita. L'Abruzzo per ciò che è e che rappresenta deve contribuire a realizzare una Europa migliore cercando di portare avanti politiche che avvicinino i territori prossimi".

I tempi dettati dall'Unione europea sono piu' stretti di quanto si pensi. ''A gennaio del 2015 - dice il presidente della Giunta regionale - il Consiglio europeo approva le misure operative della macroregione per le quali i nostri progetti dovranno essere pronti e capaci di coinvolgere tutta la societa' delle imprese''. In questo senso l'Abruzzo puo' recitare la sua parte, ''per il suo specifico irripetibile e un territorio che e' vincolato al bene dei Parchi, con un tenore di vita assolutamente invidiabile. Per tutto questo - conclude D'Alfonso - dobbiamo avere la forza e la capacita' di cogliere l'opportunita' che ci offre Expo 2105 dove si pone il tema non solo della potenza e della tecnica ma anche la grandezza del tema dei limiti, perche solo conoscendo i propri limiti si hanno margini di crescita. L'Abruzzo per cio' che e' e che rappresenta deve contribuire a realizzare una Europa migliore cercando di portare avanti politiche che avvicinino i territori prossimi''

"''La Macroregione rappresenta il futuro dell'Europa. Io ci credo perche' puo' essere veramente utile per i cittadini. Adesso le due Macroregioni, quella delle Alpi di cui la Lombardia fa parte, e quella Adriatica, devono unire le forze, perche' questa e' la nuova Europa''. Lo ha spiegato il presidente di Regione Lombardia Roberto Maroni, nel corso dell'incontro ad Ancona sul tema 'Expo 2015, una sfida per i territori e per la Macroregione Adriatico Ionica'. ''Noi siamo impegnati in questa direzione e per questo - ha aggiunto Maroni - ho preso accordi con il presidente dell'Abruzzo e soprattutto con il presidente delle Marche Gian Mario Spacca, che e' il coordinatore per le Regioni italiane della Macroregione Adriatica, per organizzare una serie di iniziative comuni da qui ad Expo e durante Expo per affermare il modello Macroregione, come un'unione di aree omogenee che vanno al di la' degli Stati nazionali e possono essere i soggetti protagonisti di una nuova Europa''

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