Il vicepresidente del Consiglio regionale dell'Abruzzo, Giovanni D'Amico (Pd), scrive al governatore Gianni Chiodi per invitarlo a difendere una norma contro il metanodotto approvata dall'assemblea legislativa e impugnata dal governo davanti alla Corte Costituzionale per conflitto di competenza legislativa. ''Ho chiesto con una nota formale indirizzata al presidente Chiodi che la Regione Abruzzo si costituisca in giudizio a difesa di una norma votata all'unanimita' dal Consiglio regionale'', spiega D'Amico. ''All'approssimarsi della scadenza dei termini per la costituzione in giudizio - sottolinea - ci si chiede se anche questa volta, come al solito, la Regione Abruzzo, nella persona del suo presidente, rimarra' inerte, rinunciando a costituirsi in giudizio dinanzi alla Corte Costituzionale chiamata a giudicare la legittimita' di una sua norma votata all'unanimita'. Votata all'unanimita' significa votata dall'intero Consiglio regionale. E del Consiglio regionale fa parte anche il presidente Chiodi, che risulta presente alla seduta nella quale e' stata approvata la legge in questione''. Si tratta dell'articolo 2 della legge 7 giugno 2013 numero 14, che ha inserito l'articolo 1 ter alla legge regionale del 1 marzo 2008. ''La norma impugnata e' stata votata anche dal presidente Chiodi. Sarebbe per lo meno irrituale rinunciare al diritto di difendere una propria legge, dopo averla votata in Consiglio'', conclude D'Amico.
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