Dopo il caos e la spaccatura del centrosinistra di Montesilvano per la scelta del candidato sindaco in vista delle comunali del 25 maggio, Sel lancia, insieme all'ex primo cittadino, Attilio Di Mattia, un progetto aperto a tutti i soggetti politici che vogliano promuovere un rinnovamento ed un cambiamento e sceglie di rinunciare al simbolo "in nome di un progetto collettivo piu' ampio". Il nome del candidato non c'e' ancora, ma verra' individuato nel corso di una riunione che si terra' in serata. Non e' escluso che sia proprio l'ex primo cittadino. Oltre a Sel, del progetto fa parte il coordinamento delle liste civiche nate nel 2012 per appoggiare Di Mattia, ma potrebbero aderirvi anche esponenti dell'amministrazione caduta lo scorso 16 febbraio. Il progetto 'Montesilvano che vogliamo' ed il candidato verranno presentati nel corso di una conferenza stampa, domani alle 11, al Caffe' del Mar, sul lungomare. "Abbiamo provato fino all'ultimo a costruire un'alternativa credibile che mettesse al centro un progetto politico serio di un centrosinistra largo e coeso, ma che non perdesse di vista l'essere alternativi al centrodestra nei contenuti e nei valori - dicono il segretario provinciale ed il coordinatore cittadino di Sel, Daniele Licheri e Sergio Sergi -. Purtroppo le giravolte e gli avvitamenti all'indietro nel tempo del Pd hanno bruciato qualunque ipotesi unitaria".
"Ora il tempo dell'attesa e della pazienza e' finito -. aggiungono -, ma non ci rassegniamo e riteniamo che una Montesilvano migliore ci sia e non voglia essere rappresentata ne' da Francesco Maragno ne' da Lino Ruggero. Vogliamo tenere viva la speranza che sia possibile mettere in campo un progetto autonomo da interessi particolari per rimettere al centro partecipazione e democrazia, un serio stop al cemento, il rilancio di politiche per uno sviluppo ecosostenibile e un'attenzione vera al turismo e al sociale". Il centrosinistra montesilvanese si e' spaccato sulla scelta del candidato sindaco. Di Mattia, che aveva gia' lanciato la campagna elettorale, si era detto disponibile a fare un passo indietro solo a determinate condizioni, chiedendo in particolare che il candidato non fosse un esponente della sua amministrazione. L'accordo sembrava raggiunto sul nome di Antonio Di Berardino, ma lo stesso ha deciso di rinunciare perche' "non si sono create - ha spiegato - le condizioni minime per governare bene". Parte del Pd ha deciso di candidare il vicesindaco dell'amministrazione Di Mattia, Lino Ruggero, e a quel punto c'e' stata la rottura. Proprio per la situazione che si e' venuta a creare Di Mattia ha chiesto formalmente il commissariamento del circolo cittadino del Pd.
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