"Adesso si e' presa la strada giusta. Bisogna ricostruire la citta' e oggi ci sono prospettive serie", ha detto il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, all'arrivo all'Aquila dove ha inaugurato il nuovo auditorium ideato da Renzo Piano.
Applausi e curiosita' della gente all'arrivo del capo dello Stato. E grande entusiasmo anche per Roberto Benigni. Il comico e' 'spuntato' improvvisamente da un vicolo nei pressi del forte spagnolo, nelle cui vicinanze e' stato collocato l'auditorium - interamente in legno e smontabile. Circondato da un'ala di folla ed accompagnato dalle telecamere, Benigni si e' stretto la moglie Nicoletta Braschi e non si e' sottratto dal calore della gente. 'L'Aquila e' bellissima, va ricostruita. Mi comprerei una casa qui', ha detto guadagnando faticosamente l'entrata della struttura.
Il presidente della Republica si e' mostrato serissimo confermando subito che ci sono 'nuovi finanziamenti decisi' dal Governo per ridare vita al centro del capoluogo abruzzese. 'Ho ricevuto dal ministro Barca elementi concreti sui lavori in corso e sui finanziamenti decisi ed anche sulla ricostruzione privata. E dovrebbero scattare - ha aggiunto - nuovi contributi entro fine anno'.
'Le prospettive sono serie - ha premesso Napolitano - ed e' tempo di pensare di ricostruire la citta' , al di la' di precedenti esperienze che puntavano piuttosto a costruire fuori dalla citta'. Qui siamo dentro. Adesso si e' presa la strada giusta'. Ricevuto da Renzo Piano all'entrata dell'auditorium, Napolitano ha poi ascoltato il concerto diretto dal maestro Abbado. Appuntamento esclusivo per soli 230 fortunati, tutti ad invito. Con la speranza che presto a L'Aquila possa davvero cambiare musica.
Un 'grazie di cuore' al maestro Claudio Abbado, all'Orchestra Mozart e a Renzo Piano, che hanno permesso, con l'inaugurazione di questo auditorium 'il ritorno alla vita della grande cultura musicale in questa città'.
Cosi' il presidente ha salutato gli ospiti al termine del concerto che si e' svolto questa sera a L'Aquila per l'apertura della nuova struttura, interamente in legno, ideata da Renzo Piano.
'Questo e' un giorno bello ed importante per tutti noi grazie a Renzo Piano che ha inventato, con questo prezioso legno del nostro Trentino, una struttura elegante, agile ed armoniosa', ha aggiunto Napolitano. 'La mia riconoscenza va anche al maestro Claudio Abbado per aver voluto battezzare questo auditorium'. E naturalmente, ha concluso il capo dello Stato, 'all'orchestra Mozart, giovane creatura di quel grande direttore d'orchestra, nonche' costruttore di orchestre che e' Claudio Abbado'
'E' fondamentale che l'auditorio sia qua, questo e' il luogo piu' vicino alla zona rossa che abbiamo trovato'. Lo ha detto il celebre architetto Renzo Piano, padre della struttura da 250 posti che sara' inaugurata oggi all'Aquila, tre cubi di legno di dimensioni differenti dislocati uno accanto all'altro in modo irregolare, prima opera pubblica costruita ex novo nel centro storico distrutto dal terremoto del 6 aprile 2009.
Chiarendo una polemica sulla natura provvisoria o definitiva dell'opera, Piano ha detto: 'l'ho immaginata temporanea, di legno, che si possa spostare, poi deciderete voi. Non va pensato - ha aggiunto - che questo luogo rubi spazio alla sala del Castello, non e' cosi''.
Nel vicino Forte spagnolo cinquecentesco, reso inagibile dal sisma, c'e' infatti una storica sala concerti intitolata a Nino Carloni, il fondatore di tutte le piu' importanti istituzioni musicali aquilane, a partire dal 1946. 'E' una cassa armonica e non a caso abbiamo usato un legno di cui perfino Stradivari andava ad approvvigionarsi per i suoi violini (l'abete rosso della val di Fiemme, ndr). Quando si fa un regalo dev'essere un bel regalo, un gioiello, e' una questione di dignita'. All'Aquila serve l'eccellenza'.
Parlando poi della ricostruzione del capoluogo d'Abruzzo, Piano ha aggiunto che 'si sa benissimo come restaurare, c'e' una sapienza tutta italiana. Ma deve tollerare la presenza della gente - ha concluso -. Ci vuole una diagnostica molto attenta e sofisticata ma non distruttiva, per capire meglio'. Infine una promessa: 'Tornero' a vedere come il sindaco lo terra', se fara' pulizia e se usera' la piazza', ha detto scherzando.
'Accetto la sfida', ha risposto il primo cittadino Massimo Cialente. 'Io non lo smontero' mai, per farlo dovranno trovare un altro sindaco e un'altra giunta, ma dubito che lo faranno. Comunque, anche la torre Eiffel doveva essere provvisoria'. Cosi' si e' espresso il sindaco dell'Aquila, Massimo Cialente
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