"Tra circa un anno il dragaggio cessera' i suoi effetti e perderemo un'altra volta un metro di fondale. Questo comportera' di nuovo la chiusura del traffico commerciale e passeggeri". E' l'allarme lanciato, oggi, nel corso di una conferenza stampa dagli operatori portuali di Pescara, che puntano il dito contro la mancata approvazione del Piano regolatore portuale (Prp). "Attualmente - ha detto Gianni Leardi, rappresentante degli operatori - i fondali sono profondi 5 metri e mezzo. Secondo uno studio del pilota del porto, tra un anno diminuiranno di 70 o 80 cm. Quindi tantissime navi gia' non potranno piu' entrare. L'unica cosa da fare - ha evidenziato - e' mandare avanti il Piano regolatore portuale, cioe' l'unico strumento che consente di far defluire le acque fuori dalla diga foranea. In questo modo non avremo piu' problemi di dragaggio e di inquinamento della costa. Pero' e' tutto fermo da due anni per la Vas. La Regione aveva promesso che avrebbe risolto la questione, ma non e' ancora successo nulla. La Regione sta facendo di tutto per arrivare alla fine della legislatura e passare la palla agli altri". Dello stesso avviso il pilota del porto, Leonardo Costagliola: "siamo stufi- ha detto-.Chiediamo un incontro a tutti i candidati alla Regione e al Comune di Pescara. Se hanno l'intenzione di lasciare il porto in queste condizioni allora e' meglio chiuderlo. Il Piano regolatore portuale e' uno strumento che consente di evitare il ripetersi dell'insabbiamento e di fare dei programmi". Il pilota ha inoltre evidenziato il problema della sabbia stoccata nella darsena: "in questo modo - ha detto- non possiamo ancora lavorare, perche' non ci sono gli spazi di sicurezza. Abbiamo chiesto piu' volte di togliere o spostare la sabbia, ma non e' stato fatto. Al momento, Citta' Sant'Angelo e' l'unico Comune che e' riuscito a farsi fare l'autorizzazione dal provveditorato e quindi portera' via 5 mila metri cubi di sabbia. Fino a quando non provvederanno a togliere la restante sabbia, pero', non possiamo operare"
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