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Pubblicato il 04/12/2013 00:12

Pescara, l'opposizione chiede al Prefetto lo scioglimento del Consiglio Comunale

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I gruppi consiliari di opposizione al comune di Pescara hanno chiesto al prefetto Vincenzo D'Antuono di "assumere tutte le iniziative di propria competenza riguardanti la procedura di scioglimento del Consiglio comunale, al fine di garantire il regolare svolgimento democratico della vita della comunita' di Pescara nel piu' assoluto rispetto delle leggi vigenti". Lo si legge nella lettera a firma di Moreno Di Pietrantonio per il Partito Democratico, Massimiliano Pignoli per Fli, Maurizio Acerbo per Rifondazione comunista, Giovanni Di Iacovo per Sel e Adelchi Sulpizio e Fausto Di Nisio quali Indipendenti. 

 I gruppi fanno notare che il bilancio di previsione andava approvato entro il 30 novembre ma in Comune non e' accaduto. Allo scadere di tale limite, scrivono, l'amministrazione comunale inadempiente deve essere sciolta dopo che l'autorita' prefettizia sia intervenuta per sollecitare, in un tempo definito, il compimento degli atti indispensabili per l'approvazione dello stesso bilancio di previsione. "Una evidente violazione della norma - dicono i rappresentanti dell'opposizione segnalando la mancata approvazione del Bilancio - che deve vedere l'immediata attivazione della iniziativa dell'Organo prefettizio. Iniziativa che e' resa ancor piu' cogente dal particolare momento di criticita' che si e' ingenerato al Comune di Pescara dove l'estrema confusione sul documento programmatorio che ha visto la Giunta comunale deliberare lo schema di bilancio in data 23 settembre e poi di nuovo l'8 novembre".

Si e' trattato di "una modifica sostanziale del documento per la necessita' di dover procedere ad un taglio delle spese per oltre tre milioni di euro, frutto di una superficiale e grossolana gestione da parte dell'amministrazione in carica". Peraltro "a questa incertezza ha fatto seguito, proprio in questi giorni, la necessita' di adeguare nuovamente il provvedimento di bilancio per prevedere una ulteriore spesa per oltre 4,3 milioni di euro in favore del Fondo di Solidarieta' Comunale. Fondo che non risultava essere un elemento sconosciuto all'amministrazione ma, anzi, ampiamente noto e che avrebbe dovuto rappresentare la cognizione vera di una buona amministrazione. L'emergenza finanziaria comportera' una nuova manomissione del documento contabile con un nuovo prelievo fiscale a carico degli stessi cittadini con indubbie ripercussioni negative sulla vita sociale ed economica della Citta'". I gruppi di opposizione fanno anche notare che si prevede una modifica del regolamento Imu per il 2013, il che "anticipa la precisa volonta' dell'amministrazione di fare cassa inasprendo la fiscalita' sul bene patrimoniale delle abitazioni e delle attivita' produttive che non potra' mancare di acuire il confronto in Consiglio comunale". Una "situazione allarmante, concludono, che non puo' non essere rilevata ed attenzionata dal prefetto". 

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