La prevenzione dei danni da cinghiale e' la leva essenziale per arginare un fenomeno che in provincia di Pescara rappresenta un problema di rilievo per le colture e per l'incolumita' pubblica. Ne sono convinti il presidente della Provincia di Pescara Guerino Testa e l'assessore alla Caccia Mario Lattanzio che da tempo si sono adoperati per limitare i danni all'agricoltura e non causati da questa specie animale. "I cinghiali - dice Lattanzio - vengono costantemente monitorati tramite censimenti sulla base dei quali poi, attraverso specifici Piani di controllo approvati dall'Ispra, si effettuano 'abbattimenti selettivi', principalmente nei mesi di giugno e luglio quando cioe', la maggior parte delle colture agricole, giunge a maturazione e si concentra maggiormente il danno". Grazie a questa attivita', negli anni, si e' potuto tenere sotto controllo i problemi causati dai cinghiali principalmente alle colture. Fino al 2010 i danni sul territorio della provincia di Pescara si aggiravano sui 100-150mila euro l'anno, nel 2011 unico anno in cui per motivi logistici non e' stato possibile effettuare gli abbattimenti selettivi, questi sono schizzati a 250mila euro per poi scendere nel 2012 a 170mila euro con la ripresa degli abbattimenti. "Per far fronte al controllo della specie cinghiale - prosegue l'assessore - la Provincia di Pescara collabora con l'Atc (ambito territoriale di caccia) che si occupa dei censimenti e di redigere i Piani di abbattimento. Quest'anno, insieme all'Atc, abbiamo messo a disposizione degli agricoltori dei recinti elettrificati a protezione delle colture ad alto reddito e di superficie limitata (orti), un sistema questo, consentito dalla legge". Grazie a questa soluzione e' stato possibile ridurre le richieste di risarcimento danni.
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