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Pubblicato il 12/03/2015 16:04

Porto di Pescara, Sospiri: Regione e Comune non sanno che pesci prendere

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"Il porto canale di Pescara rischia di nuovo la paralisi e Regione e Comune di Pescara non sanno che pesci prendere: da ieri i fondali dello scalo, ormai insabbiati, non consentono piu' l'ingresso della Galatea, la petroliera dell'impresa Di Properzio, e non una voce di rassicurazione e' arrivata dalle Istituzioni. Purtroppo lo avevo previsto gia' lo scorso gennaio, dopo le mareggiate di fine 2014: avevo lanciato un vero allarme con un'interpellanza alla quale il Presidente D'Alfonso aveva risposto che 'tutto era a posto'. Oggi sappiamo che non e' cosi': il minidragaggio da 30mila metri cubi non serve quasi a nulla, e chiediamo di nuovo alla Regione la predisposizione urgente di un intervento importante di escavazione dei fondali, al fine di ripristinare le misure utili a garantire l'agibilita' dello scalo, utilizzando i 6milioni di euro resi disponibili da Provveditorato alle opere pubbliche e da fondi Par-Fsc. E le risposte le vogliamo oggi, non a giugno quando ormai per il nostro porto sara' troppo tardi". A intervenire sulla vicenda dell'insabbiamento del porto canale di Pescara e' il Capogruppo di Forza Italia alla Regione Abruzzo Lorenzo Sospiri.

"E' veramente desolante vedere Pescara e il suo porto ripiombare nell'incubo, quando due mesi fa, basandoci sugli effetti delle mareggiate, avevamo preannunciato che lo scalo di Pescara stava di nuovo diventando impraticabile per pescherecci e navi commerciali - ha ricordato il Capogruppo Sospiri -. Gia' a dicembre 2014 la nave cisterna si era dovuta fermare una prima volta, impossibilitata a entrare in porto a causa del fondale insufficiente. Sappiamo che l'unica soluzione definitiva alla problematica derivera' dal Piano Regolatore Portuale oggi all'esame del Consiglio Superiore dei Lavori pubblici, soluzione strutturale che dunque non e', evidentemente, immediata. Nel frattempo occorrono, pero', interventi tempestivi per garantire la fruibilita' costante dello scalo, ossia serve un dragaggio imponente. Ma a questo punto chiederemo conto al Presidente D'Alfonso perche', pur disponendo di buona parte delle risorse necessarie, non le ha destinate a un dragaggio tempestivo, ma si e' limitato a 30mila metri cubi, come dire che svuotiamo il porto canale con la paletta e il secchiello. Oggi vogliamo risposte, la citta' vuole risposte, e le vuole subito". 

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