"La bufera giudiziaria che si e' abbattuta sull'Aquila non deve diventare l'escamotage, per il governo centrale, per bloccare i fondi destinati alla ricostruzione del territorio e alle imprese del cratere". Il responsabile Cisl dell'Aquila, con delega alla ricostruzione, Gianfranco Giorgi, interviene sul rischio di blocco dei fondi, dopo le dimissioni del sindaco dell'Aquila, Massimo Cialente. "Non vorremmo - aggiunge - che l'inchiesta in atto diventi lo strumento, per il governo, per porre dubbi sulla legittimita' della ricostruzione e sull'erogazione dei finanziamenti assolutamente necessari per mandare avanti il processo di rinascita della nostra citta' e dei centri limitrofi. Sappia il ministro per la coesione territoriale, Trigilia, e quanti la pensano come lui, che L'Aquila non deve essere costretta a elemosinare i fondi per la ricostruzione, come purtroppo e' accaduto negli ultimi cinque anni, ma il governo deve automaticamente farsi carico, attraverso una programmazione annuale, del 'caso-L'Aquila' e sostenere anche le imprese locali, letteralmente piegate dalla crisi". "Non intendiamo entrare nel merito della dialettica politica, che non e' di nostra competenza, tanto meno esprimere giudizi sull'inchiesta che ha coinvolto esponenti politici comunali", afferma Giorgi, "e' compito della magistratura, che bene fa a spingere sull'acceleratore con controlli serrati e puntuali, fare chiarezza su quanto avvenuto affinche' la ricostruzione sia un processo trasparente e lineare, senza sbavature ne' interessi di parte. Detto questo e preso atto della magra figura che la citta' dell'Aquila, suo malgrado, sta facendo a livello nazionale e internazionale", incalza Giorgi, "intendiamo ribadire a gran voce la necessita' che il governo consideri la ricostruzione dei comuni colpiti dal sisma del 2009 un'assoluta priorita' nell'agenda di programma, mantenendo gli impegni assunti sui tavoli istituzionali".
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