"Nel centro storico dell'Aquila sono partiti circa 200 cantieri finanziati con un miliardo di euro: ma i fondi non bastano piu' per continuare con questo ritmo, e dal prossimo mese di maggio ci sara' il blocco della ricostruzione". L'allarme e' stato lanciato in una conferenza stampa sul tema 'Ricostruzione del centro storico. Stato di attuazione, programmazione, strategie di intervento', tenuta dall'assessore comunale alla Ricostruzione Pietro Di Stefano, dal dirigente del settore Vittorio Fabrizi e dal coordinatore dell'Ufficio speciale per la Ricostruzione del Comune dell'Aquila (Usra), Paolo Aielli. "Il Cipe ci ha autorizzato a utilizzare i fondi destinati agli anni successivi - ha spiegato Aielli - ma non sono sufficienti, si tratta di circa 450 milioni di euro che basteranno presumibilmente per impegni fino ad aprile, al massimo maggio. Quindi serviranno delle risorse nuove". "Tutto cio' che e' autorizzato - ha aggiunto - e che ha il finanziamento completo, parte senza problemi. Non ci troveremo mai in una situazione in cui un aggregato si ferma perche' non ci sono piu' soldi. Quel che e' certo e' che da maggio in poi serviranno fondi freschi". Aielli ha quindi affermato che "attraverso la valutazione parametrica, che utilizziamo da un anno, si ha trasparenza, capacita', alta qualita', di programmazione e capacita' di risparmio rispetto ai costi attesi. Stiamo studiando insieme al Comune dell'Aquila la possibilita' di autorizzare i cosiddetti lavori in anticipazione, per quegli aggregati che possono avviare i lavori anche se il contributo viene erogato negli anni successivi. Potremmo in questo modo utilizzare le risorse allocate per il 2017-2018", ha concluso. Per Di Stefano, "rispetto alla programmazione iniziale che facevamo col metodo del commissario per la ricostruzione, abbiamo dati piu' accurati grazie alla scheda parametrica e grazie anche al fatto che all'interno di esse sono stati inseriti le maggiorazioni per vincolo, pregio storico o valenza paesaggistica. Su tutto l'asse centrale, la spesa piu' precisa, anziche' 1 miliardo e 350 milioni, e' di 850 milioni, 311 milioni sono gia' stati erogati, sempre sull'asse centrale, con altri 500 milioni la chiudiamo. La richiesta al governo centrale e' sempre di 1 miliardo l'anno, per arrivare al 2018 con la programmazione completa anche per le parti mancanti". "Potremmo chiudere tutto anche con un po' di anticipo, considerando che io ragiono con calcoli che partono dal 6 aprile 2009. C'e' un nuovo governo, col vecchio ci sono state grandi difficolta', specie con il ministro per la Coesione territoriale Carlo Trigilia", ha detto poi l'assessore, che ha voluto 'benedire' Matteo Renzi premier. "C'e' un uomo giovane al comando che doveva passare all'Aquila come tappa nelle zone in crisi del Paese, ma non ha potuto. Ha la possibilita' di cogliere l'obiettivo L'Aquila, se ci ascolta, se ci da' certezze. Potremo ricostruirla entro il 2018, puo' fare bene dove gli altri hanno fallito. Spero in una persona dell'Aquila nel nuovo governo, magari Stefania Pezzopane", ha concluso.
© Riproduzione riservata
Utenti connessi: 3
Condividi: