Una serie di domande ai sindaci di Lanciano, Vasto e Ortona sulla gestione del personale e su alcuni rapporti con altre societa' della Sasi spa, la societa' interamente partecipata dal pubblico che gestisce il servizio idrico per conto di 93 comuni del comprensorio frentano. Le ha elencate questa mattina durante una conferenza stampa a Lanciano il deputato abruzzese di Forza Italia, Fabrizio Di Stefano, per fare chiarezza e dare risposte ai veri proprietari del bene pubblico acqua, i cittadini . Il deputato di Forza Italia chiede ai sindaci del Pd di Lanciano, Mario Pupillo, Vasto, Luciano Lapenna e Ortona, Vincenzo D Ottavio, se e' vero che le assunzioni del personale interinale sarebbero state piu' di 50 con un costo di circa 300 mila euro annue; se e' vero che ci sono consiglieri comunali tra gli assunti a tempo determinato e che gli stessi avrebbero poi votato i bilanci della SASI in qualita' di rappresentati nel comune di cui sono amministratori; se e' vero che il Commissario Straordinario ATO, l' ingegnere Caputi, avrebbe parlato di un debito dell'Ente di circa 40 milioni di euro; se e' vero che il presidente del cda della Sasi spa, Domenico Scutti, ha eluso la legge per quanto riguarda la nomina dei componenti del CdA non inserendo un membro della lista di minoranza ne' rispettando la cosiddetta quota rosa, e non tenendo conto del Decreto Legislativo n.90 dell'aprile 2014 che ha abrogato il vincolo della nomina di un dipendente comunale, rendendo cosi' di fatto ammissibile la nomina di Patrizio D' Ercole . La serie di domande ai primi cittadini dei piu' grandi comuni del comprensorio frentano riguarda anche i rapporti tra una societa' e la Sasi spa: "e' vero che la societa' Jericho Srl ha preso incarichi dalla Sasi? il presidente Scutti ha rapporti con tale societa'?" , ha chiesto Di Stefano. "E vero che ci sono altri professionisti che hanno lavorato per la SASI e che avrebbero rapporti sempre con quella societa'?", ha aggiunto il deputato, desideroso di avere risposte dai sindaci di Lanciano, Vasto e Ortona. "Le stesse che dovrebbero poi dare ai cittadini che sono i veri proprietari del bene acqua", ha concluso Di Stefano.
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