Il Wwf rilancia la mobilitazione contro il "sempre piu' concreto rischio di petrolizzazione dell'Abruzzo" e lo fa con il presidente di Aspo Italia (Association for the Study of Peak Oil & Gas), Luca Pardi, il quale, in Abruzzo per presentare il suo libro "Il Paese degli elefanti. Miti e realta' sulle riserve italiane di idrocarburi", si chiede "che senso abbia raddoppiare la produzione di idrocarburi se questo e' possibile solo per pochi anni" e "come si pensa di affrontare il problema delle emissioni se si vuole sfruttare fino all'ultima goccia di petrolio". Delle questioni si e' discusso stamani a Pescara, in una conferenza stampa cui hanno preso parte, oltre a Pardi, l'assessore regionale all'Ambiente, Mario Mazzocca, il consigliere nazionale del Wwf Dante Caserta e il presidente regionale dell'associazione, Luciano Di Tizio, i quali hanno sottolineato come il Governo nazionale insegua per l'Abruzzo "un finto sviluppo in contrasto con le scelte ambientali ed economiche compiute dal territorio".
Mazzocca ha ribadito che "e' stato dato mandato all'Avvocatura regionale di predisporre gli atti necessari per presentare il ricorso alla Corte Costituzionale contro gli articoli 38, 37 e 36 del decreto 'Sblocca Italia' e, in tal senso, abbiamo gia' preso contatto con le altre Regioni interessate. Sulla scorta di questo input - ha sottolineato l'assessore - c'e' un'iniziativa promossa dalla Regione Basilicata che prevede, ancor prima del ricorso, una ulteriore forma di pressione nei confronti del Governo attraverso la Conferenza delle Regioni". Secondo Caserta "la battaglia non si vince in Abruzzo, ma a livello nazionale, per cambiare uno stile di vita che mette al centro le fonti fossili". Di Tizio ha ricordato come "Ombrina mare potrebbe soddisfare il fabbisogno nazionale di energia per soli tre giorni".
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