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Pubblicato il 17/05/2014 09:09

Alfano: Il centrodestra unito e' l'approdo naturale del progetto Ncd

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"Non ci sara' bisogno di nessuna manovra, i dati economici li conosciamo"

 "Il centrodestra unito e' l'approdo naturale del progetto Ncd". Lo ha detto al suo arrivo a Pescara il ministro dell' Interno Angelino Alfano in riferimento al 'messaggio' lanciato da Silvio Berlusconi. "Noi useremo i nostri voti per ricostruire un centrodestra unito capace di sfidare la sinistra", ha proseguito Alfano

"La nostra collaborazione con Renzi e' temporanea - ha proseguito Alfano - ed e' in funzione delle riforme, della legge elettorale, della crisi e di tutte le emergenze di questo Paese", ha concluso sull'argomento il ministro dell'Interno.

 "Il voto di protesta non e' una soluzione e i 'vaffa' collettivi non servono a risolvere i problemi". Lo ha detto il presidente del Nuovo Centro Destra, Angelino Alfano, intervenuto ad Avezzano alla presentazione della candidatura alle europee dell'on. Filippo Piccone. Il ministro degli Interni si e' poi lasciato andare anche ad una battuta: "se non ti basta la protesta e non sei di sinistra vota centrodestra". Il leader dell'Ncd, siparietto a parte, ha riconosciuto che il governo sta lavorando per il bene del Paese. 

"Non sono la protesta e la rabbia a risolvere i problemi - ha osservato - ci vuole invece una nuova speranza ed quella speranza puo' essere alimentata solo da un governo che fa, che diminuisce le tasse, che cambia la legge elettorale, che elimina la lista dei nominati, che vuole abolire il Senato, predisporre una legge sul mercato del lavoro che produce nuova occupazione". Alfano, tra l'altro, ha parlato anche della riforma della pubblica amministrazione, amministrazione "che puo' dare un merito a chi ce l'ha perche' non tutti gli statali sono da mandare a casa oppure da considerare avversari del popolo". Il ministro ha quindi affermato che il Nuovo Centrodestra punta ad aiutare ulteriormente le famiglie con i figli ed ha ribadito la centralita' della famiglia "che per noi - ha puntualizzato - e' un uomo e una donna che ambiscono ad avere figli".

Angelino Alfano 'bacchetta' l'Europa e da Avezzano lancia la sua proposta: "diamo a Mario Draghi, che e' un bravissimo governatore, gli stessi poteri che ha la Banca Centrale Americana a difesa del dollaro". Per il leader del Nuovo Centrodestra "l'Europa non puo' pensare di darci lezioni senza darci l'esempio. Non puo' dirci austerita', sacrifici, conti in ordine e tenere un palazzo a Bruxelles e uno a Strasburgo che hanno lo stesso valore. Non e' possibile - ha quindi osservato il ministro dell'Interno - che in dieci anni per due volte la crisi sia nata in America, gli americani hanno messo tanti soldi sul mercato grazie al lavoro della Banca centrale americana e per due volte quella crisi se ne e' andata dall'America ed e' arrivata in Europa e dall'Europa non se ne e' piu' andata". Dunque, piu' potere al presidente della Bce. 

"Non ci sara' bisogno di nessuna manovra, i dati economici li conosciamo, un +0.1 o -0.1 non avrebbero significato nessun tracollo. C'e' un eccesso di drammatizzazione, mentre e' il momento di alimentare speranze" ha spiegato il ministro dell'Interno, Angelino Alfano, rispondendo alla domanda se il governo stesse pensando ad una manovra bis.

"Con grande chiarezza: o l'Europa apre gli occhi su quanto accade nel Mediterraneo o glieli facciamo aprire noi". Cosi' il ministro dell'Interno, Angelino Alfano. I profughi "vogliono andare nei Paesi del nord Europa e questo consentiremo loro. Chiaro che questa posizione la faremo valere in Europa con grande forza non solo battendo i pugni, ma anche rovesciando il tavolo"."E' una condizione di enorme sfida per l'Ue che o ritrova se stessa e una solidarieta' tra Paesi o morira' nel cuore degli europei.  Noi abbiamo una posizione molto chiara e molto dura con l'Europa - ha aggiunto Alfano -: o loro ci aiutano a presidiare la frontiera mediterranea, perche' quel mare li' e' una frontiera europea e non solo italiana, oppure noi ai profughi che fuggono da guerre e rischiano di essere ammazzati nella loro patria, una volta concesso lo status di rifugiato o l'asilo politico, diremo che possono andare dove vogliono"

 

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