Con una direttiva firmata oggi dal presidente Luciano D'Alfonso il governatore stabilisce che un suo delegato partecipi alle assemblee degli enti e societa' partecipate, cio' facendo seguito ad una precedente nota del 17 luglio scorso. L'atto e' stato inviato ai direttori e aidirigenti della Giunta regionale, al responsabile dell'Ufficio di segreteria del Segretariato generale della Presidenza e per conoscenza ai componenti della Giunta regionale, al presidente del Consiglio regionale e ai presidenti delle commissioni consiliari. "Con la presente direttiva - si legge nel documento di D'Alfosno - si determina di tipizzare la condotta dell'Ente Regione in occasione della partecipazione alle assemblee degli Enti e societa' che coinvolgono giuridicamente Regione Abruzzo, operando una "reductio ad unum" (riduzione a uno, ndr) tra la persona fisica del delegato regionale e la personalita' giuridica della Regione. Il presidente, poi non risparmia toni forti. "In particolare, si dispone che il delegato del Presidente partecipi inderogabilmente alle sedute assembleari dei predetti Enti e societa', unitamente al Direttore degli Affari Legali, al Direttore del Settore Finanziario e al Direttore del settore prevalentemente di riferimento".
"L'atto di delega - spiega D'Alfonso - non deve essere un foglio bianco di carta intestata, ma deve essere un preciso orientamento nutrito dalla conoscenza tematica aggiornata dell'Ente 'strumentale', disposto proprio per l'assemblea convocata, in maniera che la presenza della Regione non sia ne' passiva, ne' di arredamento, ne' di irresponsabile estraneita'. Ogni Ente o societa' dovra' individuare una figura 'ad hoc' che renda disponibile e quotidianamente aggiornato, in cartaceo e digitale, un prodotto conoscitivo che denominiamo per comodita' 'curriculum vitae dell'Ente o societa'', costituito da dati intellegibili riguardanti deficit annuale, debito consolidato, contenzioso, quivi comprendendo anche le situazioni potenziali, dipendenti, dando rilievo a tutte le forme di approvvigionamento delle risorse umane, consistenza patrimoniale immobiliare, iniziative progettuali in corso, punti di forza e significative criticita', che possano concorrere a descrivere la esatta condizione di vita e di operativita' dell'Ente. Il curriculum vitae citato, delineato a cura della figura individuata, che chiameremo 'Consegnatario' - prosegue il presidente - deve avere la caratteristica di un modello cartaceo e digitale, estremamente leggibile, proprio per consentire a chiunque, utente, amministratore locale, consumatore, portatore di interessi, di capire, sapere e seguire e, soprattutto, dovra' essere funzionale all'acquisizione conoscitiva necessaria per chi intende candidarsi quale amministratore delle citate societa' regionali, avanzando, oltre che un autoreferenziale curriculum vitae, anche una piattaforma programmatica di gestione e rilancio. Su questa parte, solo tratteggiata della innovazione procedimentale selettiva della governance futura degli enti in esame, seguira' apposito quadro normativo, che presto definiremo e dirameremo. Per concludere, al termine di ogni Assemblea dei soci, il delegato della Regione e' giuridicamente impegnato a relazionare formalmente al Presidente della Regione, con apposito elaborato sottoscritto dal medesimo e dai tre referenti di vertice dell'apparato amministrativo mobilitati allo scopo. Il Presidente - conclude la direttiva di D'Alfonso - nella prima seduta utile della Giunta, riferisce all'organo collegiale esecutivo, dandone rilievo con apposito atto deliberativo per rendere certa la consapevolezza della Regione e costituire fondamentale precedente documentale".
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