"Consiglierei al sindaco Marco Alessandrini di chiedere scusa alla cittadinanza invece di far finta che non sia successo niente e snobbare critiche sacrosante". Cosi' Maurizio Acerbo, esponente di Rifondazione Comunista, torna sul tema dell'inquinamento del mare a Pescara.
"Ho visto in tv interviste al sindaco sui problemi della balneazione davvero incredibili. Sembra quasi che l'intera citta' - osserva l'esponente politico - sia stata preda di allucinazioni e che solo il sindaco abbia mantenuto la lucidita'. Negare l'evidenza non fa che aumentare l'irritazione e la rabbia assai diffuse nella cittadinanza anche tra chi ha votato per il sindaco. Il contenuto delle dichiarazioni e il tono infastidito del sindaco sono assolutamente irricevibili. Nessuno ha mai sostenuto che siano sue le responsabilita' dirette per l'inquinamento del fiume e del mare o per i guasti delle condotte o le carenze della depurazione. Al sindaco - precisa Acerbo - si contesta di non aver fatto quello che gli competeva, cioe' la mancata ordinanza di divieto di balneazione" e spiega: "Ai sensi degli art. 5 e 15 del D.Lgs 116/2008 e a seguito delle analisi condotte dall'Arta, qualora i dati di monitoraggio evidenzino il superamento dei valori limite, il sindaco doveva emettere ordinanze di divieto di balneazione provvedendo a darne tempestiva informazione al pubblico. Tra l'altro guardando i dati Arta ci si accorge - come segnalato dal Forum Acqua - che non solo a fine luglio ma anche a giugno la situazione era pessima: infatti i dati dell'Arta evidenziano all'altezza di via Balilla tre (su sei campionamenti il 50%) superamenti dei limiti nel mese di giugno (10, 16 e 19 giugno) e addirittura anche il 21 luglio. E' vero che anche negli anni scorsi la qualita' delle acque non era elevata ma negli ultimi mesi sono accaduti fatti - testimoniati dai dati dell'Arta disponibili on line - che hanno determinato sforamenti dei limiti di legge percepibili da parte dei cittadini anche senza strumenti scientifici. Superamenti che si sono registrati anche dopo il massiccio utilizzo di acido peracetico e quindi che testimoniano che la quantita' di liquami non depurati finiti in mare e' stata enorme. Sulla situazione c'e' ancora da fare compiutamente chiarezza al fine di evitare che la prossima estate si ripeta una situazione simile".
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