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Pubblicato il 27/04/2014 22:10

"Caso D'Ambrosio", centrosinistra compatto chiede passo indietro a Centro Democratico

abruzzo, mascitelli, elezioni, d'alfonso, d'ambrosio

"Se il Centro democratico non vorra' risolvere la situazione incresciosa che ha determinato, provocando oggettivamente un vulnus nei rapporti con le altre componenti della coalizione, sara' considerato estraneo a Insieme il nuovo Abruzzo". Lo scrivono, in un documento unitario, i partiti che formano la coalizione di centrosinistra in vista delle regionali del 25 maggio, a proposito della candidatura di Giorgio D'Ambrosio, inserito nella lista provinciale pescarese del Cd all'ultimo minuto e a quanto pare all'insaputa di tutti. Intanto il leader del Centro Democratico, Bruno Tabacci, domani sara' in Abruzzo. La visita, con tutta probabilita', sara' anche un'occasione per chiarire la questione della candidatura di D'Ambrosio. "I partiti e le liste civiche che formano la coalizione 'Insieme il nuovo Abruzzo' con il candidato alla presidenza della Regione, Luciano D'Alfonso - si legge nel documento -, esprimono una netta disapprovazione per la scelta fatta dalla Segreteria del Centro democratico di candidare in extremis e all'insaputa di tutti, persino degli stessi candidati della lista pescarese del Centro democratico, Giorgio D'Ambrosio, la cui candidatura era stata giudicata inopportuna dal Partito Democratico e dalle altre forze della coalizione". La coalizione esprime apprezzamento per la decisione dei candidati pescaresi del Centro democratico di "revocare l'accettazione della loro candidatura qualora non venga ripristinata la lista originaria col ritiro di D'Ambrosio. Una scelta - dicono i partiti - che mostra forte consapevolezza e la volonta' di adoperarsi a favore del progetto politico della coalizione, respingendo con decisione un modo di far politica inaccettabile per le forze democratiche e riformiste". "L'Abruzzo - si legge ancora nel documento - ha bisogno di intraprendere un percorso politico e amministrativo di innovazione e di progresso nel rapporto tra le istituzioni, la societa' e l'economia. A questo percorso si puo' partecipare e prendere parte ma occorrono correttezza e lealta', condizioni che in questa particolare vicenda della candidatura di D'Ambrosio non si sono verificate". "E non resta che prenderne atto, rilanciando la nostra coalizione nella chiarezza dei rapporti tra i partiti e le liste che la sostengono", conclude il documento, firmato da Silvio Paolucci (Pd), Tommaso Di Febo (Sel), Alfonso Mascitelli (Idv), Giulio Borrelli (Abruzzo Civico), Massimo Carugno (Psi), Lista civica Regione facile, Lista civica Valore Abruzzo e dal candidato presidente Luciano D'Alfonso.

 

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Lavoro frenetico nel centrosinistra abruzzese per cercare di risolvere la questione della candidatura di Giorgio D'Ambrosio alle regionali del 25 maggio, inserito all'ultimo minuto e a quanto pare all'insaputa di tutti nella lista provinciale pescarese del Centro Democratico, dopo che il Pd aveva deciso di tenerlo fuori. Dopo una lunga e movimentata riunione a cui ieri sera hanno partecipato i partiti della coalizione escluso il Cd, oggi si continuano a valutare le diverse possibilita', anche dal punto di vista legale. Da piu' parti viene chiesto di rompere l'alleanza con il partito di Tabacci, ma formalmente cio' non e' possibile perche' le liste sono state gia' depositate. Si valuta anche la possibilita' di far fare un passo indietro a D'Ambrosio, ma lui non intende rinunciare. Quattro candidati del Cd, inseriti nella stessa lista di D'Ambrosio, dopo aver inviato un documento al partito nazionale per chiedere chiarimenti, intendono rinunciare alla campagna elettorale, non potendo ritirare formalmente la candidatura. Durissima la presa di posizione di Sel che, assieme all'Idv, nel chiudere l'accordo col Pd, aveva posto un veto sulla candidatura di D'Ambrosio. Il coordinatore regionale Tommaso Di Febo parla di operazione "vile e irresponsabile" e sottolinea la necessita' di una "presa di posizione netta di tutti i partiti della coalizione e del candidato presidente per estromettere dall'alleanza il Centro Democratico". "La vicenda e' allarmante e impone scelte durissime e drastiche nei confronti di questi personaggi squallidi che hanno gestito in modo maldestro un'operazione all'insaputa della coalizione, del candidato presidente e di diversi candidati del Centro Democratico. Crediamo che una candidatura come questa, frutto di un vero e proprio atteggiamento vile e opportunistico - afferma Di Febo - sia controproducente e soprattutto dannosa e renda poco credibile la coalizione stessa".

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