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Pubblicato il 19/11/2014 18:06

Credito, in Abruzzo aumenta di 132 milioni di euro

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Nel primo semestre 2104 il credito in Abruzzo ha subito un incremento di 132 milioni di euro. L'andamento pero' non e' positivo per artigiano ed edilizia: i dati evidenziano infatti una netta flessione per i due settori. E' quanto emerge dallo studio realizzato da Aldo Ronci per la Cna Abruzzo relativo all'andamento del credito nei primi sei mesi del 2014, presentato, questa mattina, nel corso di una conferenza stampa a Pescara da Italo Lupo e Graziano Di Costanzo, presidente e direttore della Cna. Nello specifico, secondo l'analisi condotta su dati della Banca d'Italia, se tra gennaio e giugno la flessione e' stata significativa per le micro imprese (con 13 milioni in meno rispetto alla stessa data dell'anno precedente), la restrizione di credito erogato si trasforma in una voragine per il mercato delle costruzioni, con ben 69 milioni di euro in meno rispetto al 2013. Stando all'analisi, la crisi - quasi senza fine - dei due comparti produttivi, in realta', stride con l'andamento generale del credito alle imprese, che segna invece un aumento di 174 milioni - per la verita' - si legge nello studio - fortemente condizionato dall'impennata di un solo mese, gennaio (+407 milioni) - con industria (+133) e servizi (+113) a fare la parte del leone, a fronte invece di una caduta che, oltre ad artigiani ed edilizia, coinvolge pesantemente anche le "famiglie consumatrici", con 42 milioni di perdita secca". 

Tra le province abruzzesi, l'andamento del credito alle imprese si presenta sostanzialmente omogeneo: in positivo, all'Aquila (+44), Teramo (+78) e Chieti (+83), con la sola provincia pescarese a fare la parte della cenerentola di turno: all'appello mancano infatti 31 milioni di euro. In questo quadro cosi' contraddittorio dell'andamento del credito, spiccano nello studio di Ronci altri tre elementi: la crescita dei depositi bancari e l'aumento vertiginoso sia delle "sofferenze" (ovvero i crediti che le banche non riescono piu' ad esigere dai loro clienti,ndr) che dei tassi d'interesse. Nel primo caso, l'analisi segnala una crescita di 164 milioni di euro di risparmio delle famiglie; nel secondo, un incremento di 373 milioni; nel terzo l'applicazione di un tasso medio dell?8,97 per cento sulle operazioni "a revoca", a fronte di una media nazionale del 6,76 per cento, e dunque con uno spread di 2,21 punti percentuali. "Un aspetto, quello degli alti tassi di interesse applicati alla clientela, che e' frutto anche del difficile rapporto tra "sofferenze" e credito: in Abruzzo il rapporto ha raggiunto quota 15,46 per cento, a fronte di una media nazionale ferma a quota 10,76 per cento". "L'edilizia - ha sottolineato Graziano Di Costanzo, direttore Cna - va male sia sia fronte delle iscrizioni e cancellazioni delle imprese sia su quello del credito. La provincia con il risultato peggiore e' quella di Pescara che ha proprio un segno negativo, mentre le altre tre hanno un segno positivo. L'artigianato, il settore che negli ultimi dieci anni ha dato sviluppo e occupazione a questa regione, ormai si e' fermato e siamo tornati ai livelli di dodici anni fa. La Regione - ha evidenziato - deve mettere in pista velocemente risorse non solo per i confidi ma anche per rilanciare la legge regionale sull'artigianato. In questo modo il settore puo' tornare a crescere e a creare ricchezza in Abruzzo

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