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Pubblicato il 10/02/2015 14:02

Torna a crescere in Abruzzo il credito alle imprese

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E' quanto emerge da uno studio realizzato su dati della Banca d'Italia da Aldo Ronci per la Cna regionale

Torna a crescere in Abruzzo il credito alle imprese, la ripresa pero' riguarda solo la grande industria, con la provincia di Chieti sugli scudi. Tutto cio' mentre i tassi di interesse e le cosiddette "sofferenze", cioe' i crediti che le banche non riescono piu' a riscuotere dai propri clienti, salgono alle stelle. E' quanto emerge da uno studio realizzato su dati della Banca d'Italia da Aldo Ronci per la Cna regionale. I particolari sono stati illustrati, questa mattina, a Pescara, alla presenza del presidente e del direttore regionale della Cna Abruzzo, Italo Lupo e Graziano Di Costanzo. Nello specifico, tra gennaio e settembre 2014, un periodo nel quale pure il risparmio negli sportelli bancari e postali e' cresciuto notevolmente, "in Abruzzo il credito, invertendo la tendenza dei due anni precedenti, ha segnato un incremento di 267 milioni di euro, con un aumento percentuale dell'1,13 per cento; valore di gran lunga superiore a quello nazionale, fermo allo 0,28 per cento". Stando alla ricerca di Ronci, "a beneficiare del nuovo 'vento' - se davvero puo' essere considerato tale, e se cosi' si confermera' nei prossimi mesi - e' stato il sistema produttivo. Meglio: solamente una parte, quella delle imprese di maggiori dimensioni. Perche' la fetta destinata alle 'famiglie produttrici' (cosi', nel lessico di Bankitalia, le imprese artigiane, ndr) si e' assottigliata di 21 milioni, ovvero l'opposto di quanto accaduto per il resto delle imprese, che hanno beneficiato di erogazioni extra per 372 milioni di euro, invertendo cosi' la tendenza degli ultimi due anni: un balzo che si nota ancora di puo' con i valori percentuali, visto che nei primi nove mesi dell'anno l'Abruzzo ha segnato un aumento del 2,32 per cento, valore triplo rispetto allo 0,79 per cento nazionale. Barometro positivo, cosi', per industria (+339 milioni, con il comparto dei mezzi di trasporto in vetta alla graduatoria, grazie a un incremento di ben 109 milioni), commercio (+106) e perfino agricoltura (+5)

Al contrario, apnea assoluta per costruzioni, attivita' ricettive e servizi, che registrano decrementi rispettivamente di 68, 20 e 11 milioni di euro". Sul piano territoriale, ad assorbire quasi tutto l'incremento destinato al mondo delle imprese "e' stata, ovviamente, la provincia di Chieti (con 269 milioni di euro), mentre Teramo e L'Aquila hanno registrano incrementi piu' modesti (rispettivamente di 68 e 36 milioni di euro) e la sola Pescara sott'acqua (-22 milioni). Male i capitoli sui tassi di interesse e "sofferenze". Nel primo caso, il tasso sulle operazioni a revoca praticato dal sistema bancario abruzzese e' stato del 9,06 per cento, contro il 6,53 per cento nazionale, dunque con uno spread negativo di ben 2,53 punti percentuali". Un'impennata che, secondo Ronci, si spiega "anche con il rapporto tra gli impieghi e i crediti non riscossi dalla banche: una bilancia che ha segnato quota 17,08 per cento a fronte del 10,90 per cento nazionale. Risultato: con 781 milioni e un incremento percentuale del 23,52 per cento (14,08per cento media Italia) l'Abruzzo e' maglia nera nazionale. "Tra le note positive, si conferma la tendenza al risparmio delle famiglie abruzzesi: i depositi bancari e postali, nei primi nove mesi 2014, hanno segnato un incremento di 163 milioni di euro. Quanto alla dimensione delle banche, dopo i recenti processi di ristrutturazione che hanno interessato alcuni degli istituti piu' importanti della regione, ad aumentare la quota di credito sono state le banche medie e le minori (Bcc), mentre lo hanno ridotto le piccole (Carichieti, Caripe, Tercas) e soprattutto le grandi

"Occorre una iniezione di liquidita' nel sistema delle imprese, ma anche di fiducia. Perche' senza, le aziende non investono ne' in innovazione, ne' in ricerca di nuovi sbocchi sui mercati esteri". Cosi' il presidente regionale della Cna Abruzzo, Italo Lupo, commentando i risultati dello studio realizzato da Aldo Ronci sull'andamento del credito in Abruzzo nei primi nove mesi del 2014. "La difficolta' che incontra il mondo dell'artigianato - ha sottolineato il direttore regionale della confederazione artigiana, Graziano Di Costanzo - deve spingere alla ricerca di tutti quegli strumenti che possono favorire e agevolare l'incontro tra piccole imprese e istituti di credito. Penso ai confidi, cioe' ai soli strumenti in grado di aiutare le micro imprese ad accedere al credito: e' questa la strada su cui occorre lavorare, d'intesa con la Regione". Da parte sua, il direttore regionale di Fidimpresa Abruzzo, Adriano Lunelli, ha invocato una svolta decisiva nell'uso di alcuni strumenti, come il Fondo centrale di garanzia: "Deve trasformarsi in un soggetto in grado di agevolare l'incontro tra banche e imprese, oltretutto in un momento in cui gli istituti di credito si ritrovano a dover gestire le ingenti risorse messe loro a disposizione dalla Banca Centrale Europea". 

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