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Pubblicato il 30/06/2014 22:10

D'Alfonso: rompere isolamento e creare alleanze per l'Abruzzo

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La "nuova Regione" avra' un occhio particolare sulle infrastrutture

 Una regione "aperta" in grado di dare "risposte definitive ai cittadini e di generare nuova linfa di crescita per le imprese e per la societa' abruzzese in generale". In un intervento durato un'ora il presidente della Giunta regionale, Luciano D'Alfonso, nel suo discorso alla prima seduta del nuovo Consiglio regionale che ha aperto la Decima legislatura, ha disegnato il futuro dell'Abruzzo secondo l'idea che "questo governo regionale vorra' portare avanti". Un'idea in grado "gia' da subito di rimpore il pericoloso isolamento nel quale e' caduta questa regione. E' una priorita' essenziale del nostro programma di governo, pensare ad un Abruzzo che sappia rapportarsi con le regioni limitrofe, che sappia parlare il linguaggio nazionale ed europeo delle istituzioni, che ridiventi punto di riferimento di un certo modo di programmare e progettare. Tutto questo - ha detto il presidente D'Alfonso nel corso del suo intervento - richiede un'idea nuova e forte di Regione. Non una Regione autoreferenziale e autorefenziata, ma una Regione che si definisca progetto, dimensione progettuale. Potenza di una dimensione progettuale che permetta di realizzare piu' velocita', piu' premure, piu' attenzioni verso le famiglie e le imprese". Il passaggio alla collaborazione e alla rottura di "ogni forma di isolamento" e' stato piu' volte ribadito dal presidente D'Alfonso che non ha mancato di tratteggiare le coordinate programmatiche. "La grande sfida - ha sottolineato - e' generare collaborazione con due linee di sviluppo: la costa con la collaborazione con Marche e Molise e l'Appennino con Lazio e Umbria. Concepire queste alleanze significa allontanare l'isolamento e la debolezza di questa regione". 

 La "nuova Regione" avra' un occhio particolare sulle infrastrutture. "le infrastrutture - ha proseguito il presidente della Giunta regionale - devono avere dignita' perche' accadono e si realizzano. Questo significa che dobbiamo essere in grado di saper realizzare, saper finanziare, saper progettare e saper mettere in funzione una infrastruttura. E cio' richiede un'alleanza tra chi e' dentro la Regione e chi sta fuori: imprese, Universita', societa' di progettazione pubbliche e private". Da qui l'annuncio del presidente Luciano D'Alfonso: "Ci doteremo di una legge che faccia capire quali siano le priorita' dell'Abruzzo; una sorta di legge obiettivo regionale che verra' approvata in occasione della discussione e deliberazione della legge di stabilita' finanziaria regionale". L'infrastruttura viaria della Fondo valle del Sangro, "sara' la priorita' delle priorita', anche per raccogliere la sfida che ci ha lanciato Sergio Marchionne". Ma ci sono altre priorita' che non possono essere accantonate: "su tutte - spiega D'Alfonso - i collegamenti ferroviari in una regione che ha dato i natali a Silvio Spaventa, il primo che ha disegnato e pensato ad una mobilita' ferroviaria a livello nazionale. In questi anni dobbiamo far partire una vera e propria 'rivoluzione della dotazione ferroviaria'. E lo dico pensando alla direttrice della dorsale adriatica sulla quale stiamo perdendo la vitale partita dell'Alta velocita' e a Bruxelles daremo battaglia per entrare nei finanziamenti e nei progetti dei corridoi europei; pensando al collegamento Pescara-Roma con la possibilita' concreta di ridurre di 55 minuti gli attuali tempi di percorrenza; e pesando anche alla linea ferroviaria Pescara-L'Aquila che potrebbe contare su tempi di percorrenza di 80 minuti". Il presidente Luciano D'Alfonso ha poi assicurato "un'attenzione particolare del governo regionale alla ricostruzione economica e culturale dell'Aquila. La possibilita' per il capoluogo regionale di una Zona franca fiscale. A giorni, inoltre, definiremo la mappa dei nuovi Aiuti di Stato e dentro, di sicuro, ci sara' L'Aquila, ma anche altri territorio che in questa regionale hanno bisogno di investimenti pubblici e privati in grado id generare lavoro e benessere".

Nel suo intervento Luciano D'Alfonso non ha mancato di toccare gli aspetti economici della regione, garantendo "l'indispensabile attenzione alle imprese e verso chi ha volonta' di investire in questa terra. Il primo trimestre 2014 ha segnato un'operativita' di 127 mila imprese sul territorio certificando in questo modo un numero alto di mortalita' delle imprese stesse negli ultimi cinque anni. Il nostro obiettivo e' aumentare di 50 mila nuove imprese la dotazione regionale, perche' solo da loro e' possibile creare nuove quote di lavoro. Per fare questo - ha aggiunto il presidente della Giunta regionale - dobbiamo creare un rapporto di alleanza tra la Pubblica amministrazione e le imprese, un'alleanza che sia di ausilio e di plasticita'. Dobbiamo generare un sistema di norme e procedure che vada a favore delle diverse esigenze delle imprese e di chi in questa terra vuole investire". Guardare allo sviluppo e alle imprese senza pero' dimenticare la bellezza di questa terra. Da qui "il no secco e chiaro a chi vuole rovinare la veduta dei nostri mari; un no chiaro e resistente alle piattaforme petrolifere, perche' 'la missione' del nuovo Abruzzo in Italia deve essere quella di una regione bella e vivibile, dove la qualita' della vita dei cittadini deve essere elemento irrinunciabile e inamovibile". Da qui l'idea del presidente D'Alfonso di "ridisciplinare e rinormare lo Statuto regionale che codifica una volta per tutte la vocazione dell'Abruzzo". Qualita' della vita che guarda alla mobilita' dei cittadini e delle imprese, ma che sia in grado anche "di garantire la capacita' di cura a tutti i cittadini, anche di chi vive in montagna. Dobbiamo fare in modo - ha sottolineato D'Alfonso - che il commissariamento in campo sanitario finisca. Deve finire perche' abbiamo risanato le modalita' di diffusione delle prestazioni sanitarie sul territorio e soprattutto perche' la Regione deve necessariamente riappropriarsi della capacita' progettuale in materia sanitaria". Un occhio, infine, al ruolo che l'Abruzzo e' destinato a recitare in ambito europeo. "Dobbiamo rivoluzionale le modalita' di essere in Europa - ha detto D'Alfonso -. L'Abruzzo e' parte integrante dell'Euroregione adriatica; dobbiamo allearci portando con convinzione il valore del nostro progetto ambizioso: lo sviluppo, il lavoro, l'impresa, la formazione, le cure e le premure, il nostro progetto di vita. Ho trovato una regione rassegnata, dobbiamo invece recuperare - ha concluso Luciano D'Alfonso - l'ambizione per crescere e andare avanti".

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