Il tricolore è tornato al suo posto davanti al Comune dell'Aquila. A rimettere la bandiera è stato il vice presidente del Consiglio regionale e consigliere comunale dell'Aquila Giorgio De Matteis, leader del gruppo di opposizione L'Aquila citta' aperta, che ha riposizionato all'ingresso degli uffici municipali di Villa Gioia il tricolore fatto rimuovere nei giorni scorsi dal primo cittadino del capoluogo, Massimo Cialente, per protestare contro il mancato stanziamento dei fondi per la ricostruzione cittadina.
Un atto, quello del sindaco, che ha causato la reazione del prefetto dell'Aquila, Francesco Alecci, che con un decreto gli ha intimato di ripristinare le bandiere italiane in tutte le sedi comunali dalle quali erano state tolte e di tornare in possesso della fascia tricolore, inviata polemicamente al presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano.
Allo stesso prefetto stamani, nel corso di una conferenza stampa tenuta insieme al consigliere regionale del Popolo della liberta' Luca Ricciuti e ad altri esponenti della minoranza di centrodestra al Comune dell'Aquila, De Matteis ha espresso la propria solidarieta', anche alla luce dell'annuncio dei gruppi parlamentari del Pd di voler presentare un'interrogazione in difesa del sindaco.
'Il Pd vuole intimidire il prefetto - ha detto De Matteis - ma Alecci ha fatto solo il suo dovere, applicando le leggi. L'illegalita' e' di Cialente'. 'Invito tutti gli aquilani a esporre la bandiera italiana, simbolo della coesione della nostra nazione, alle finestre e sui balconi', ha detto De Matteis appena sceso dal cestello dell'elevatore utilizzato per mettere in atto l'azione dimostrativa.
Nel corso della conferenza, invece, De Matteis non ha lesinato critiche all'indirizzo di Cialente e dell'ex ministro per la Coesione territoriale, Fabrizio Barca, 'inviato speciale' del governo Monti nel corso della passata legislatura: 'hanno perso un anno importante raccontando solo favole e affermando che i fondi c'erano. Oggi invece sappiamo che dei soldi per L'Aquila non c'e' nessuna certezza, se non per quanto riguarda i 255 milioni della tranche di quest'anno provenienti dalla delibera Cipe numero 135 del dicembre 2012'.
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