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Pubblicato il 09/06/2013 21:09

Doppia preferenza di genere alle elezioni regionali, si riapre la partita

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Nota della consigliera di parità. Il Consiglio di martedì ultima opportunità

Introdurre la doppia preferenza di genere alle elezioni regionali forse e' ancora possibile, 'si potrebbe chiedere al presidente del Consiglio regionale d'Abruzzo, Nazario Pagano, la possibilita' di presentare un emendamento alla proposta di legge n.51 del 2004 su incandidabilita' e incompatibilita' che si discutera' martedi' prossimo in Consiglio': e' l'ipotesi avanzata dal consigliere Lorenzo Sospiri e riferita, in una nota, dalla presidente della Commissione regionale Pari Opportunita', Gemma Andreini.
La presidente rileva come 'gran parte del mondo politico regionale, che dovrebbe essere baluardo dello sviluppo socio culturale di un territorio' manifesti ancora chiusura nei confronti delle donne, diversamente dal mondo universitario, come dimostra la fresca elezione del nuovo rettore dell'ateneo aquilano, Paola Inverardi.
Insieme alle consigliere regionali Alessandra Petri, Marinella Sclocco e Nicoletta Veri', supportate dai colleghi Lorenzo Sospiri, Cesare D'Alessandro e Maurizio Acerbo, Andreini si sta battendo per portare avanti una modifica della legge elettorale regionale che consenta l'introduzione della doppia preferenza di genere, come accade per le elezioni provinciali e comunali. Dal canto suo, ricorda la nota, la senatrice Federica Chiavaroli (Pdl) dai banchi di Palazzo Madama garantisce battaglia affinche' la legge passi e non a scrutinio segreto, come e' accaduto nella seduta consigliare che in prima battuta ha bocciato questo importante emendamento.
'Per tentare di squarciare il muro di ostilita' manifestato in modo bipartisan in Consiglio regionale, ad eccezione dei consiglieri d'accordo con la modifica, c'era stata la proposta di riportare l'emendamento in Conferenza dei Capigruppo, che ha invece deciso di non ripresentare nel prossimo Consiglio di martedi' nessun tipo di emendamento che modifichi la legge elettorale, compreso l'introduzione della doppia preferenza di genere. Nel consiglio urgente di martedi' - dichiara Alessandra Petri - andra' a votazione solo la legge inerente l'incandidabilita' e l'incompatibilita' dei consiglieri regionali, che dovranno dimettersi per accettare la nomina di assessori'. Di qui la proposta di Sospiri cui fa riferimento la presidente Andreini.

Pagano: martedì è l'ultima opportunità per la doppia preferenza di genere

'La doppia preferenza di genere sarebbe una norma intrusa nella legge in discussione martedi', che riguarda ineleggibilita', incompatibilita' e decadenza da consigliere regionale', ma se tutti i capigruppo fossero d'accordo nel voler ridiscutere l'argomento 'potrei sospendere il Consiglio, convocare la Commissione Statuto, riconvocare la conferenza dei capigruppo, tornare in Consiglio e far votare in proposito': cosi' il presidente del Consiglio regionale d'Abruzzo, Nazario Pagano, interviene sulle sollecitazioni - ultima quella della Commissione regionale Pari Opportunita' - in merito all'emendamento che introduceva la doppia preferenza di genere nella nuova legge elettorale regionale, bocciato dall'Aula nella seduta del 26 marzo scorso.
Martedi' prossimo, 11 giugno, il Consiglio regionale d'Abruzzo e' stato convocato d'urgenza, fuori calendario, per discutere delle modifiche alla legge regionale 30 dicembre 2004 n. 51 su ineleggibilita', incompatibilita' e decadenza dalla carica di consigliere regionale, tema per discutere il quale in aula - come per la legge elettorale regionale - c'e' tempo fino a sei mesi prima della scadenza della legislatura. Quindi l'ultima opportunita' e' la seduta di martedi' prossimo.
L'urgenza di ridiscutere di ineleggibilita', ricorda il presidente Pagano riferendosi alla riunione in conferenza dei capigruppo, 'e' stata legata alla necessita' di avere un termine certo per le dimissioni degli ineleggibili, mentre sull'incompatibilita' si e' detto che sarebbe stato convocato il Consiglio solo se a invarianza di spesa, come prevede il progetto di legge. Il dibattito sara' quindi sulla seguente proposta: se un consigliere viene nominato assessore decade da consigliere e lascia il posto al primo non eletto'.
Aumenterebbero quindi i consiglieri - oltre i 30 previsti -, per non cambiare la funzionalita' dell'assemblea e consentire una regolarita' dei lavori, specie nelle Commissioni, ma la spesa di gestione rimane invariata. Quindi si dovranno operare dei tagli, magari sulle indennita'.

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