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Pubblicato il 12/03/2013 21:09

Sospiri: sulla legge elettorale centrodestra compatto

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Il consigliere del Pdl: è il centrosinistra ad essere diviso

 

'La legge elettorale per le prossime Regionali si deve approvare entro il prossimo 15 giugno altrimenti si rischia di andare alle elezioni con il listino e sara' il centrosinistra ad assumersene la responsabilita' per la questione delle soglie'. E' la denuncia del presidente della commissione speciale per la Legge elettorale e per le modifiche e l'attuazione dello Statuto, il consigliere regionale del Popolo della liberta' Lorenzo Sospiri, sulla riforma elettorale oggi nell'aula del Consiglio all'Emiciclo.

Una riforma che non potra' essere piu' approvata quando si sara' entrati negli ultimi 6 mesi di consiliatura. 'Il centrodestra ha trovato l'intesa e risolto i problemi, i dissidi sono tutti nel centrosinistra', afferma. 'La bozza della legge - spiega poi - prevede un minimo del 4% per le liste fuori dalla coalizione, e del 2% di quelle che sono in coalizione per esprimere consiglieri. Un'ipotesi che sta bene al Partito democratico, mentre Rifondazione comunista vorrebbe soglie rispettivamente del 6 e 3%'. In particolare, aggiunge Sospiri, 'ci sono 500 emendamenti del Pd e 500 del Prc che si fanno ostruzione e opposizione a vicenda. Ma la legge va approvata'.

La risposta di Camillo D'Alessandro

"Al collega Sospiri, probabilmente preso dall'antidalfonsinite di ritorno, faccio presente che non consentiremo, per quel che possiamo fare, la riedizione di una porcata regionale vista che gia' ne esiste una a livello nazionale". Lo afferma il Capogruppo del PD Camillo D'Alessandro, intervenendo nel dibattito sulla nuova legge elettorale regionale. "Il PD - sottolinea D'Alessandro - ha ribadito la linea di ferma opposizione all'attuale impianto. Siamo pronti a discuterne, a patto che si faccia con assoluta chiarezza. In primis va garantita la governabilita'. Con l'attuale proposta di legge elettorale e con la soglia del 2 per cento, infatti, si consegnera' una Regione dove saranno presenti una decina di monogruppi che condanneranno l'Abruzzo da un lato alla instabilita' politica, dall'altro a enormi costi per tenere in piedi i vari Gruppi consiliari. La seconda questione posta dal PD riguarda invece la reintroduzione del voto disgiunto. Oggi gli abruzzesi non hanno la possibilita' di scegliersi il proprio Consigliere e il proprio Presidente, facolta' data a tutti gli elettori in Italia nelle proprie regioni, ma non in Abruzzo. Evidentemente - continua D'Alessandro - la paura fa 'novanta' e di fronte a un possibile ingresso di Luciano D'Alfonso hanno pensato bene di limitare l'effetto popolarita' dell'ex Sindaco di Pescara, impedendo che una parte di elettorato possa votarlo. Se i lavori dovessero protrarsi senza un utile accordo, il PD proporra' che intanto si proceda alla abrogazione del listino, cioe' degli eletti senza voto, e poi si discuta nel merito, perche' la legge elettorale va fatta non in ragione di chi pensa di vincere o perdere, ma per far funzionare l'Abruzzo". 

 

La seduta

Prima della sospensione, l'Assemblea ha iniziato la discussione sul progetto di legge riguardante le norme per l'elezione del Consiglio regionale e del Presidente della Giunta. Il Presidente della Commissione Speciale per la Legge elettorale, Lorenzo Sospiri (PdL), ha illustrato le linee principali del provvedimento legislativo, sollecitandone una rapida approvazione in previsione delle prossime regionali. Sul testo licenziato nelle scorse settimane in Commissione, sono stati presentati circa 1200 emendamenti da Rifondazione Comunista e dal PD. Dopo Sospiri, nella discussione e' intervenuto il Capogruppo del PD Camillo D'Alessandro, secondo cui "e' piu' importante garantire la governabilita' della Regione, piuttosto che portare a casa il risultato della legge da parte di Sospiri". D'Alessandro ha ribadito che il PD e' d'accordo sul 90 per cento dei contenuti del testo di legge, ma si e' detto contrario "a sbarramenti immorali che favorirebbero solo la frammentazione dei Gruppi presenti all'Emiciclo". Altro punto su cui si e' soffermato e' la questione del voto disgiunto, su cui il PD e' favorevole perche', secondo D'Alessandro "il cittadino deve poter scegliere sia il candidato Presidente, sia il candidato Consigliere". A questo proposito, il Capogruppo del Prc Maurizio Acerbo ha rilevato che in caso di voto disgiunto, cosi' come per le elezioni comunali e provinciali, e' necessario il sistema del "doppio turno". Acerbo ha poi censurato l'atteggiamento del PD, rilevando che Rifondazione ha presentato i suoi emendamenti per bilanciare proprio quelli del Partito Democratico. "Emendamenti preventivi a difesa della democrazia", li ha definiti. Al centro dello scontro c'e' la questione della soglia di sbarramento, fissata al 4 per cento nel testo licenziato in Commissione. Soglia condivisa sia da Rifondazione, che dal PdL, ma non dal PD. "Possiamo diminuire gli emolumenti - ha puntualizzato Acerbo - ma non la democrazia, cosi' come rimane nodale la questione della rappresentanza di genere". E' intervenuto anche il Capogruppo dell'Udc Antonio Menna, che ha difeso il lavoro fatto in Commissione, mentre il Consigliere dell'Idv Cesare D'Alessandro ha proposto di approfondire ulteriormente la discussione in Commissione, cosi' da consentire l'approvazione nella prossima seduta, in programma tra due settimane. 

 

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