Drammatico omicidio-suicidio nel pomeriggio a Pescara, dove padre e figlia sono morti in via Lago di Chiusi carbonizzati all'interno di un auto. L'auto e' una Peugeot al cui interno sono stati trovati i corpi carbonizzati di padre e figlia, pescaresi, lui di 48 anni e lei di cinque. E' riuscita a salvarsi la madre della piccola, una donna di 44 anni. Questi i fatti, ricostruiti dal questore Paolo Passamonti. Nel pomeriggio i due, ex conviventi ora separati, si sono incontrati in via Lago di Chiusi con la bimba. Lui si e' gettato della benzina addosso e ha appiccato il fuoco mentre erano tutti e tre in auto. La donna e' riuscita a fuggire dall'abitacolo ma non e' riuscita a strappare via la bimba che il papa' ha tenuto stretta a se'. Sono morti cosi', avvolti dalle fiamme. La donna e' finita in ospedale, dove la tengono sedata. Ha le mani ustionate. Sul posto sono rimasti i suoi abiti. Tra i due c'erano problemi e lo dimostra la denuncia per maltrattamenti presentata il 13 aprile dalla donna nei confronti del suo ex, descritto come un uomo violento. Sul posto il pm Andrea Papalia.
La donna di Cepagatti, e' stata trasferita al centro per grandi ustionati di Roma perché ha riportato ustioni di secondo grado sul 40% del corpo e di terzo grado sul 5% del corpo. Il suo ex si chiamava Gianfranco Di Zio. Dalla relazione con l'uomo nel 2009 e' nata la bimba che oggi e' morta tra le braccia del padre. In base alla ricostruzione della squadra mobile l'uomo, dopo la nascita della bimba, sarebbe diventato particolarmente violento e possessivo nei confronti della piccola al punto che non voleva che la bambina vivesse in casa con le sue sorellastre, rendendo cosi' impossibile la convivenza. La donna ha denunciato ad aprile dello scorso anno il suo compagno ai carabinieri di Cepagatti e nel mese di maggio nei suoi confronti e' stato disposto l'allontanamento dalla casa familiare, che si trova in via Valignani a Cepagatti, e poi ad ottobre c'e' stata la condanna ad un anno.
A quel punto il Tribunale dei Minori ha disposto che l'uomo vedesse la bambina solo alla presenza degli operatori sociali del Comune una volta a settimana per un'ora, come effettivamente e' stato, a scuola.
Il sindaco di Cepagatti Sirena Rapattoni si dice "inorridita e profondamente colpita dall'accaduto. Non ci sono ragioni che possano giustificare tanta violenza e questo e' il modo piu' atroce per colpire una donna: farla assistere alla morte della sua bambina". A lanciare l'allarme e' stato un passante che ha segnalato la Peugeot in fiamme
"Una scena terribile, una situazione difficile umanamente e dal punto di vista lavorativo. Quando siamo arrivati ci siamo trovati davanti due figure sul sedile posteriore dell'automobile. I due corpi, uno piu' grande di una persona adulta e l'altro piu' piccolo di un bambino o di una bambina, erano interamente carbonizzati". Queste le parole di uno dei soccorritori della Misericordia di Pescara che per primi sono intervenuti sul luogo dell'omicidio-suicidio avvenuto nel pomeriggio.
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