La Procura della Repubblica di Chieti ha chiesto il rinvio a giudizio per l'ex patron della clinica privata 'Villa Pini', Vincenzo Angelini, e per M.C., professionista privato nel settore difesa personale, tecniche di combattimento e addestramento cani per sicurezza personale. I due, in concorso, si legge in una nota della Questura di Chieti, sarebbero responsabili di sequestro di persona, estorsione aggravata e lesioni personali aggravate ai anni di un dipendente della casa di cura, fatti risalenti a gennaio scorso.
Secondo quanto ricostruito, in base alla denuncia della vittima e alle indagini della Digos di Chieti, il dipendente sarebbe stato sequestrato, immobilizzato con un laccio al collo e tenuto costantemente sotto la minaccia di coltello, per un lungo lasso di tempo, a bordo dell'auto di Angelini. Per l'accusa, Angelini avrebbe intimato all'ex dipendente, minacciandolo di morte, di consegnargli al piu' presto 750.000 euro nonche' di restituirgli quadri e gioielli.
Entrambi gli indagati, nel corso delle indagini si sono avvalsi della facolta' di non rispondere, 'non fornendo quindi una ricostruzione alternativa a quella prospettata dal denunciante' precisa la nota della Questura. L'inchiesta e' stata coordinata dai sostituti procuratori Rosangela Di Stefano e Giuseppe Falasca.
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