La Honda Italia avrebbe intentato una causa nei confronti del suo ex vice presidente, Silvio Di Lorenzo, "per un azione di risarcimento danni per delle forniture commissionate durante il periodo in cui era amministratore che riteniamo essere state per la nostra azienda fonte di consistenti danni". La dirigenza dell'azienda di Atessa ha confermato all'Agi la notizia diffusa nel primo pomeriggio dal segretario della Uilm Chieti Pescara, Nicola Manzi, dopo l'incontro sindacale che si e' tenuto questa mattina nello stabilimento in Val di Sangro.
"Alle indiscrezioni circa vicende giudiziarie che riguarderebbero il loro ex amministratore, la direzione aziendale Honda si e' cosi' espressa: possiamo solo dire che la notizia in vostro possesso circa una causa nei confronti di Silvio Di Lorenzo e' vera - scrive nel comunicato il segretario provinciale della Uilm Chieti Pescara riportando le dichiarazioni dei dirigenti Honda - l'azione e' nei suoi confronti, per il periodo in cui era amministratore in Honda, e di altri soggetti, per forniture da lui commissionate, che si ritengono essere state per Honda fonte di consistenti danni". Silvio Di Lorenzo e' stato vice presidente esecutivo della Honda Italia, l'unico stabilimento europeo della casa motoristica nipponica, dal 2000 al dicembre 2012, quando ha lasciato l'azienda per andare in pensione. Attualmente e' presidente della Camera di Commercio di Chieti e consigliere della Banca d'Italia all'Aquila. "La Honda - aggiunge Manzi nella nota - non ha fornito ulteriori dettagli sulla natura delle azioni e l'ammontare dei danni"
"La Honda ci ha annunciato l'uscita da Confindustria perche' non si riconosce nelle recenti politiche dell'associazione degli industriali". Lo comunica in una nota il segretario della Uilm Chieti Pescara, Nicola Manzi, al termine di una riunione avuta oggi con la direzione aziendale della Honda Italia di Atessa. "Con nostro grande rammarico ci e' stato annunciato l'uscita da Confindustria a fine riunione", spiega Manzi. Durante l'incontro si e' discusso delle contromisure che l'azienda adottera' "per un forte rilancio della produzione di componentistica sul territorio". "La direzione aziendale ha confermato l'arrivo di due nuovi motocicli nel marzo 2015 per i quali la Regione Abruzzo ha stanziato 1,14 milioni di euro e altri due modelli per l'inizio del 2016, oltre a tutti gli investimenti e gli impegni occupazionali e produttivi assunti al Ministero dello Sviluppo Economico", sottolinea Manzi. "Alla proprieta' della Honda Italia chiediamo di continuare a dare fiducia a tutti i dipendenti dello stabilimento di Atessa e del territorio, ci auguriamo che abbia adottato azioni concrete anche a tutela dei lavoratori e delle loro famiglie", conclude la nota della Uilm Chieti Pescara
Nuovi modelli di moto alla Honda di Atessa che oggi ha annunciato ai sindacati, dopo molte polemiche, di voler anche adottare contromisure sui ritardi di oltre due mesi dell'arrivo di forniture provenienti dai paesi asiatici. La Honda intende effettuare un forte rilancio della produzione della componentistica sul territorio, per evitare intoppi. La direzione aziendale ha inoltre confermato l'arrivo di due nuovi motocicli nel marzo 2015 per i quali la regione Abruzzo ha stanziato 1,14 milioni di euro e altri due modelli per l'inizio del 2016, oltre a tutti gli altri investimenti e impegni occupazionali e produttivi assunti nel tavolo negoziale sottoscritto un anno fa al Ministero dello Sviluppo Economico. Dallo scorso maggio la Honda patisce il mancato arrivo della componentistica per l'avaria di una nave portacontainer rimasta bloccata dall'inizio di maggio scorso nel canale di Suez. Ora la nave ha ripreso la rotta e si trova a Cipro. Il mancato arrivo della componentistica ha portato la Honda a dover interrompere in alcune occasioni la produzione. Attualmente lo stabilimento di Atessa e' in grado di lavorare fino al 18 luglio, in piena stagione produttiva, diversamente, se i componenti non arriveranno, si potrebbero prevedere altri stop produttivi. ''Per evitare gravi contraccolpi produttivi e occupazionali - dice Nicola Manzi, segretario provinciale Uilm di Chieti- Pescara - la produzione di componenti per le moto deve tornare qui, in Val di Sangro''
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