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Pubblicato il 18/04/2013 07:07

Il profilo di Franco Marini, candidato per il Quirinale

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Franco Marini, il candidato al Quirinale di Pd, Pdl e Scelta Civica, nasce a San Pio delle Camere, in provincia de L'Aquila, nel 1933. Laureato in giurisprudenza, svolge il servizio militare come ufficiale degli alpini. Iscritto alla Democrazia Cristiana dal 1950 e attivo nell'Azione Cattolica e nelle ACLI, inizia l'attivita' lavorativa in un ufficio contratti e vertenze della CISL.
Dopo il passaggio all'ufficio studi del sindacato diventa segretario generale aggiunto della Federazione dei Dipendenti Pubblici nel 1965.
Nella CISL, discepolo di Giulio Pastore, assume un ruolo sempre maggiore, diventando negli anni settanta vicesegretario, e nel 1985 venne scelto come segretario nazionale.
Nel 1991 alla morte di Carlo Donat Cattin ne eredita la corrente politica di Forze nuove, interna alla Democrazia Cristiana, e nell'aprile dello stesso anno dalla segreteria del sindacato al governo, diventando ministro del Lavoro e della Previdenza Sociale del VII Governo Andreotti. La Dc lo candida per la prima volta alle elezioni politiche del 1992, risultando il primo degli eletti a livello nazionale, e Mino Martinazzoli lo sceglie per l'incarico di responsabile organizzativo.
Seguendo il partito nel passaggio, nel 1994, a Partito Popolare Italiano, ne diventa segretario nel 1997. Eletto al Parlamento europeo nelle elezioni del 1999, lo stesso anno lascia la segreteria in favore di Pierluigi Castagnetti.
In seguito, Marini non ostacola l'entrata nell'alleanza elettorale della Margherita nelle elezioni politiche del 2001 che, trasformandosi in partito nel 2002, lo designa come responsabile organizzativo. All'interno della Margherita, rappresenta i settori piu' centristi, inizialmente prudenti sull'idea del Partito Democratico. Nel confronto nel maggio del 2005 tra Romano Prodi e Francesco Rutelli, Marini sostenne quest'ultimo affermando la necessita' della Margherita di presentarsi da sola al proporzionale.
Eletto senatore alle elezioni politiche del 2006 Marini viene scelto come candidato alla presidenza del Senato. Il 29 aprile, con 165 voti, diventa Presidente di Palazzo Madama.
Il 21 febbraio del 2007, dopo le dimissioni del governo guidato da Romano Prodi, viene indicato come possibile nuovo Presidente del Consiglio di un probabile governo tecnico.
Cosa senza seguito dato che pochi giorni dopo il governo Prodi si ripresenta alle Camere incassando nuovamente la fiducia.
Nel novembre del 2007 e' proposto dal senatore Lamberto Dini per sostituire Prodi in un eventuale governo istituzionale, ma rigetta l'ipotesi. Conclude il mandato di presidente di Palazzo Madama il 28 aprile 2008, con l'elezione del suo successore, Renato Schifani.
In seguito alla caduta del Prodi II, il 30 gennaio 2008 il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano conferisce a Marini un incarico per verificare la possibilita' di consenso di maggioranza e opposizione per una riforma elettorale. Il 4 febbraio 2008, dopo quattro giorni di consultazioni Marini si reca al Quirinale per rimettere il suo incarico nelle mani del Presidente della Repubblica.
Si presenta alle politiche del 2013 al Senato, in Abruzzo dopo aver chiesto una deroga al Pd, ma non viene rieletto proprio nella sua regione, essendo stato messo al numero due in lista, dietro Stefania Pezzopane.

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