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Pubblicato il 09/09/2012 09:09

In Abruzzo cresce di poco l'addizionale Irpef

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L'aumento dell'imposta è il secondo più basso secondo lo studio Ancot

 

L'addizionale Irpef, per la quota destinata ai Comuni, ha subito negli ultimi anni un aumento consistente. Un trend - rileva l'Ancot, l'Associazione nazionale dei consulenti tributari - che e' andato di pari passo con l'aggravarsi della crisi economica.
A consolare gli abruzzesi è il fatto che in questo periodo la regione è stata quella che ha fatto registrare il minor incremento in termini percentuali, il 5,74%. Solo il Molise ha fatto di meglio, essendo l'unica regione che è stata in grado di far scendere le tasse.
In valore assoluto resta comunque alta la quota pro capite pagata in media dagli abruzzesi, secondo la classifica stilata dall'Ancot. 
L'addizionale Irpef destinata ai Comuni nel 2007 aveva un'incidenza pro capite pari a 41,8 euro mentre nel 2010 e' stata pari a 48,1 euro con una crescita che in termini percentuali e' stata pari a +15,7%.  In valori assoluti, osserva l'Ancot, e' nelle Marche che l'addizionale Irpef di competenza dei Comuni appare piu' elevata e la quota pro capite alla fine del 2010 ha raggiunto ha raggiunto i 69,5 euro per ogni abitante.
Analizzando la graduatoria sulla base delle quote pro capite pagate ai vari Comuni, dopo le Marche figurano: Lazio 67,7 euro, Liguria 67,6 euro, Emilia Romagna 65 euro, Piemonte 58,8 euro, Umbria 56,2 euro, Toscana 55,4 euro, Veneto 52,8 euro, Friuli Venezia Giulia 44,9 euro, Lombardia 41,4 euro, Basilicata 41,0 euro, Abruzzo 40,5 euro, Puglia 39,1 euro, Sardegna 36,1 euro, Campania 34,7 euro, Sicilia 33,2 euro, Molise 30,4 euro, Calabria 28,5 euro, Valle d'Aosta 13,4 euro e Trentino Alto Adige 5,7 euro.
L'aumento in percentuale piu' consistente dell'addizionale Irpef per la quota relativa ai municipi si e' avuto in Trentino Alto Adige, pari al 46,15%, che continua comunque ad avere un prelievo assolutamente piu' basso rispetto alle altre regioni italiane attestato alla fine del 2010 a 5,7 euro per abitante.
Prendendo come riferimento le altre regioni il tasso di incremento piu' consistente si e' avuto in Sicilia con +41,28%, seguita da Basilicata +29,75%, Puglia +28,62%, Liguria +20,71%, Sardegna +18,36%, Marche +17,60%, Lombardia +15,97%, Friuli Venezia Giulia +15,42%, Campania +12,30%, Calabria +12,20%, Veneto +12,10%, Piemonte +11,57%, Emilia Romagna +11,30%, Valle d'Aosta +10,74%, Lazio +9,72%, Umbria +6,64%, Toscana +6,33% e Abruzzo +5,74%. Solo il Molise ha fatto registrare un decremento pari a -7,60%. 

 

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