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Pubblicato il 06/06/2013 23:11

La Cgil contesta i dati Istat sull'occupazione

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La risposta del presidente Chiodi: il lavoro è una priorità della mia giunta

La Cgil Abruzzo, con il segretario regionale Gianni Di Cesare, commenta le dichiarazioni del presidente della giunta regionale Gianni Chiodi in merito ai dati sulla disoccupazione in Abruzzo. Per Gianni Chiodi ci sarebbe stata "una inversione di rotta", con una flessione del tasso di disoccupazione dell'1,27 per cento, e questa sarebbe "la piu' bella notizia dell'anno" ma per Di Cesare non e' affatto cosi', anzi. Il segretario della Cgil, facendo riferimento ai dati diffusi dall'Istat, fa notare che le persone in cerca di occupazione sono passate da 73.000 nel primo trimestre 2012 a 65.000 nel primo trimestre 2013. Di Cesare spiega a questo proposito che la diminuzione del numero di disoccupati non si e' tradotta pero' in una crescita degli occupati. Gli 8000 disoccupati in piu' hanno smesso di cercare lavoro, fa notare, presumibilmente perche' ritengono di non riuscire a trovarlo; sono andati cioe' ad ingrossare la popolazione inattiva e hanno allargato la schiera degli scoraggiati, hanno perso fiducia nella ricerca di un lavoro. "Questo, commenta di Cesare, e' un fatto molto negativo". Alla luce di queste considerazioni il segretario della Cgil Abruzzo sollecita il presidente Chiodi ad avere "un atteggiamento sobrio e attento nei confronti di lavoratori e disoccupati che vivono con sofferenza questa lunghissima crisi. Le questioni del lavoro in Abruzzo vanno considerate una priorita', chiede la Cgil, e solo cosi' si potra' sperare in una inversione di rotta o di tendenza che fino ad oggi non c'e' stata. Nessun giorno importante, dunque, nessun cambiamento di trend, conclude Di Cesare rivolgendosi a Chiodi. E' opportuno invece che la Regione si batta per la centralita' del lavoro puntando, insieme al Governo nazionale, sulla ricostruzione e sul sociale".

 

La replica del Presidente Gianni Chiodi

"Che il lavoro in Abruzzo sia una priorita' per questa Giunta si evince dall'attenzione riservata alle misure per la crescita della regione e al tipo di azioni messe in campo per sostenere non solo l'occupazione, ma il comparto produttivo in tutte le sue accezioni, dall'industria, all'agricoltura, passando per la valorizzazione del capitale umano e la formazione". Cosi' il presidente Gianni Chiodi, rispondendo alle contestazioni sollevate dal segretario regionale della CGIL Gianni Di Cesare. "Questo Esecutivo - continua il Governatore - ha capito sin dal suo insediamento la portata della crisi strutturale che stava investendo le nostre imprese e i nostri lavoratori e per contrastarla ha messo in campo svariate misure che rafforzassero il comparto produttivo abruzzese attraverso i temi dell'innovazione, della formazione, del sostegno al capitale umano e all'economia della conoscenza". Chiodi sottolinea come "in un momento in cui la congiuntura economica mondiale vedeva i nostri competitor comunque avvantaggiati, rispetto alle nostre imprese, in termini di costi delle materie prime, ricavi e tassazione, l'Abruzzo doveva rispondere con delle politiche di sviluppo idonee e lungimiranti. In molti casi, gli effetti di queste misure, si vedranno nel medio e lungo periodo - spiega il Presidente - ma la nostra fiducia proviene proprio dal fatto di sapere che abbiamo messo le nostre imprese in condizione di tenere il passo. Cio' e' stato possibile anche grazie al taglio di Irap e Irpef. E un'ulteriore riduzione della tasse sara' attuata anche nel 2015/2016, grazie all'estinzione del mutuo contratto, prima del mio insediamento, per le cartolarizzazioni nella sanita'. E quando gli effetti delle nostre politiche di sviluppo saranno tangibili - conclude il Capo dell'Esecutivo - e noi sappiamo che cio' avverra' a breve, il tutto si tradurra' anche in una reale crescita dell'occupazione. Oggi, lo ribadisco, possiamo gia' dire che il mercato del lavoro in Abruzzo tiene, perche' l'Istat ci dice che il numero degli occupati e' invariato, nel I trimestre 2013, rispetto allo stesso periodo del 2012, a differenza di quasi tutte le altre regioni, anche le piu' industrializzate, come il Veneto, il Piemonte, l'Emilia Romagna, la Toscana"

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