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Pubblicato il 08/05/2014 09:09

"La ripresa in Abruzzo ha un andamento piatto"

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I dati sono stati elaborati dall'Ufficio Studi "Michelangelo Ciancaglini" CISL AbruzzoMolise

 "La ripresa in Abruzzo ha un andamento piatto e non circolare. I cambiamenti e la crescita economica ed occupazionale non si intravedono e l'incremento dell'indice di poverta' delle famiglie e della popolazione continua ad aumentare registrando valori superiori alla media nazionale". A scattare la preoccupante fotografia dell'economia abruzzese e' la Cisl regionale. I dati, elaborati dall'Ufficio Studi "Michelangelo Ciancaglini" CISL AbruzzoMolise, sono stati presentati dal segretario generale del sindacato, Maurizio Spina, e dal docente universitario Giuseppe Mauro, ordinario di Politica Economica allaa Facolta' di Economia dell'Universita' D'Annunzio di Pescara-Chieti. I numeri parlano di un Pil mediamente pari allo zero, che si e' abbassato annualmente del 2,2%. L'occupazione dal 2008 ad oggi e' diminuita del 4,2%. Le esportazioni, che in passato rappresentavano per l'Abruzzo un ammortamento della riduzione della domanda interna, sono in forte rallentamento; in modo particolare il settore farmaceutico, quello tessile e dei mezzi di trasporto, che erano trainanti per l'economia regionale, hanno subito una forte flessione. "L'Abruzzo non cresce dal 2003 - sottolinea Mauro -, siamo in una situazione di stagnazione visto che i dati macroeconomici sono anche inferiori alla media nazionale, e risultano essere debole nei confronti europei. Per una vera ripresa in Abruzzo e' necessario fare 'Sistema', investire nel settore manifatturiero e tener conto dei cambiamenti". Due, secondo Spina, le alternative all'insufficienza di risorse: "cambiare profondamente il modello regionale fin qui realizzato, riducendo i troppi centri di potere politici e gestionali per evitare di diventare una regione delle tasse o unirci alle altre regioni confinati, a partire dal Molise e le Marche, per creare una nuova Macroregione capace di essere autosufficiente senza subire gravi traumi di fronte alla riduzione dei trasferimenti statali". "L'Abruzzo deve ritornare sulla strada della competitivita', acquisendo una dimensione europea, riducendo i centri di costo e razionalizzando l'esistente, dall'unione dei comuni piccoli all'abolizione delle Province. Le elezioni imminenti - conclude il segretario della Cisl AbruzzoMolise - sono una grande opportunita' per dotare la Regione di una classe politica, che abbia la visione ed il coraggio necessario del cambiamento per dare un futuro ai nostri giovani. E' necessario innovare la governante"

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