Fumata nera per l'elezione di due giudici della Corte costituzionale, mentre solo due membri laici del Csm risultano eletti, Giovanni Legnini e Giuseppe Fanfani, entrambi del Pd. Dallo spoglio dell'ottava votazione del Parlamento in seduta comune emerge che per la Consulta nessuno supera il quorum previsto. Non ce la fa Luciano Violante, che si ferma a 429 voti: 141 in meno del minimo di 570 previsto. Ma non ce la fa neanche Antonio Catricala': l'ex sottosegretario vicino a Gianni Letta non incassa i voti di Forza Italia e arriva a "quota" 64, sorpassato da Donato Bruno che riceve 68 voti, ma anche dal costituzionalista Franco Modugno che prende 119 voti e da Felice Besostri, sostenuto da M5S con 165 voti. Non sarebbe stato compatto il sostegno da parte del Pd (da questo partito sarebbero andati diversi voti a Modugno) a Luciano Violante. L'ex presidente della Camera ha invece incassato i voti di Scelta Civica, del Misto e dei partiti minori del centrosinistra e che sarebbe stato sicuramente eletto se avesse ricevuto i voti di Forza Italia e quelli dei gruppi che comunque rispondono a Silvio Berlusconi, come Gal al Senato. A Montecitorio La giornata e' stata densa di consultazioni. Nel primo pomeriggio sulla Corte l'accordo sembrava raggiunto sui nomi di Violante e di Catricala'. Ma, a qualche minuto dall'inizio della seconda votazione della giornata, il meccanismo si e' rotto in Forza Italia. I parlamentari azzurri, infatti, non hanno piu' votato il candidato deciso dai loro vertici, cui preferivano Donato Bruno. Il background di partito di quest'ultimo - e' stato spiegato da alcuni forzisti - appariva piu' congruo nella contrapposizione a quello chiaramente 'marcato' di Violante, rispetto a quello di Catricala', che sarebbe stato indicato da Gianni Letta. Al voto si tornera' domattina, e l'appuntamento e' per le 9:30. Per allora si comprendera' se in pista per la Consulta resteranno ancora Violante e Catricala' o, invece, come in molti sussurrano in Transatlantico, entreranno il costituzionalista Augusto Barbera (che sarebbe gradito a Renzi pur avendo manifestato critiche alla riforma del Senato), e Donato Bruno. Quanto al Csm, passano Giovanni Legnini (in corsa per la vicepresidenza dell'organo di autogoverno dei giudici) e Giuseppe Fanfani, mentre restano al palo tutti gli altri, prevalentemente di centrodestra: nessuno di loro supera infatti il quorum di 489 voti. Sara' necessario, dunque, votare domani anche per i restanti sei membri laici.
La scheda di Giovanni Legnini
Giovanni Legnini, è nato in provincia di Chieti il 6 gennaio 1959. Ha iniziato il suo impegno politico a 17 anni e dopo una lunga militanza nel 1990 inizia la sua esperienza istituzionale come sindaco di Roccamontepiano fino all'anno 2002 e poi come Consigliere Comunale a Chieti. Nel luglio 2004 è stato eletto al Senato, ricoprendo gli incarichi di membro della 5ª Commissione Bilancio e Programmazione Economica, membro della Commissione parlamentare consultiva per l'attuazione della riforma amministrativa, membro della Commisiione speciale per l'infanzia e i minori. Alle elezioni politiche del 9 e 10 aprile 2006 è stato rieletto al Senato per la lista DS in Abruzzo, conseguendo gli incarichi di membro della Giunta delle elezioni e delle immunità parlamentari, del Comitato parlamentare per i procedimenti di accusa, della Commissione contenziosa e del Comitato di revisione delle schede elettorali della Regione Toscana. Dal 6 giugno 2006 è stato eletto Vicepresidente della Commissione Bilancio e Programmazione Economica del Senato. Rieletto al Senato alle politiche del 2008, è membro della 5ª Commissione permanente (Bilancio), della Giunta delle elezioni e delle immunità parlamentari, del Comitato parlamentare per i procedimenti di accusa e del Consiglio di garanzia. Nel 2013 Legnini ricopre l'incarico di sottosegretario alla presidenza del Consiglio dei ministri sotto il governo di Enrico Letta, con delega all'Editoria e all'Attuazione del programma di governo, termina l'incarico il 22 febbraio 2014 dal 28 febbraio 2014 è sottosegretario all'economia del Governo Renzi.
© Riproduzione riservata
Utenti connessi: 1
Condividi: