Si' al confronto "ma i diktat no". Questo quanto afferma il direttore della Cna di Chieti, Letizia Scastiglia, che affida a una nota la risposta a dichiarazioni apparse su alcuni organi di stampa (e che nella nota della Cna di Chieti vengono attribuite al presidente dell'Unione degli industriali, Paolo Primavera) secondo cui "spazzeremo via tutti quelli che sono i candidati che non sono convinti del processo di fusione delle Camere di commercio di Chieti e Pescara". Dichiarazioni che, secondo Scastiglia, destano "davvero meraviglia e stupore". "Non si addice certo alla ricerca di soluzioni unitarie e condivise, per il futuro della Camera di commercio di Chieti, che certo non sta a cuore a una sola parte del mondo imprenditoriale - dice Scastiglia nella nota - la sostituzione del confronto civile con un linguaggio da caserma, estraneo alla cultura del mondo associativo e delle imprese". "Un linguaggio - osserva Scastiglia - che, al netto di qualche incertezza sintattica, denota nervosismo. E che certo non aiuta nella ricerca di una soluzione condivisa: soluzione che, come credo convengano tutte le parti interessate, non puo' certo essere solo frutto delle intese maturate all'interno di una sigla associativa, in ragione dei propri equilibri interni. Ma che deve tener conto della ricchezza e della complessita' di un territorio dove sono protagonisti, con pari dignita', anche artigiani, commercianti, imprenditori agricoli, dei servizi e della cooperazione. Oltre ovviamente ai sindacati dei lavoratori". Ancora, Scastiglia ricorda come ne' la Cna, ne' le tante altre sigle che rappresentano il mondo della piccola impresa, si siano mai pronunciate contro la fusione con gli organismi camerali pescaresi: "Abbiamo invece rivendicato, quello si', un percorso condiviso e trasparente, operato da organismi rinnovati e credibili delle due Camere di commercio. E non, come invece sembra prospettarsi nei desideri di qualche associazione di impresa, attraverso una incorporazione. Su questa posizione - conclude - resteremo sempre disponibili a tutte le forme di dialogo e intesa"
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