Seicento milioni di euro in piu' per la ricostruzione dell'Aquila, che portano il finanziamento disponibile nel prossimo quadriennio a un miliardo e ottocento milioni. E' la buona notizia data nel pomeriggio dal sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Giovanni Legnini, che ha anche annunciato un tavolo fissato per il prossimo giovedi', al quale prenderanno parte il viceministro dell'Economia Fassina, il ministro della Coesione territoriale Trigilia e lo stesso sottosegretario Legnini, oltre al sindaco dell'Aquila Cialente e il coordinatore dei sindaci del cratere Nusca
"Un passo avanti", ha spiegato Legnini, intervenendo a Fossa, in provincia all'Aquila, in occasione della firma del piano di ricostruzione del Comune e dell'inaugurazione dell'ufficio speciale per la ricostruzione dei Comuni del cratere. "Questi sono i numeri - ha aggiunto - sono sufficienti? No. Ma il governo sta rispondendo agli impegni presi nel luglio scorso: costruire nella legge di stabilita' il meccanismo di anticipazione delle risorse; fare in modo, con un programma, che la ricostruzione non si fermi. Sul meccanismo di anticipazione, l'impegno e' stato assolto. Ora si tratta di garantire che, qualora nel corso del 2014 il meccanismo di spesa predisposto dalla legge di stabilita' si riveli insufficiente, le risorse vengano aumentate. Per fare questo stiamo lavorando a un accordo, di cui parleremo appunto nell'incontro di giovedi' prossimo. Cio' che e' certo - ha sottolineato - e' che il governo sta facendo un doveroso sforzo di reperimento e di anticipazione delle risorse finanziarie e che il confronto con i sindaci continua per individuare procedure ed entita' delle risorse tali da assicurare la continuita' nelle attivita' di ricostruzione".
"Una cifra importante, un miliardo e ottocento milioni - ha ripetuto Legnini - ma non ancora sufficiente. Cio' che dovremo conquistare in sede di esame parlamentare della legge di stabilita', che io seguiro' su incarico della Presidenza del Consiglio, e' l'impegno dello Stato che la ricostruzione all'Aquila e nel cratere prosegua senza interruzioni e che le risorse siano disponibili man mano che i progetti diventano cantierabili e che maturano gli stati di avanzamento dei lavori, ovviamente sulla base di un monitoraggio e di una rendicontazione periodica puntuale. Giovedi' prossimo proseguiremo il lavoro verso questo obiettivo, individuando il percorso da seguire in Parlamento per tutte le forze politiche per far si' che la ricostruzione non si fermi e per rispondere alla persistente e fondata domanda del territorio che ci chiede di questo. Il governo - ha concluso il sottosegretario - manterra' l'impegno a completare la ricostruzione".
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''Per gli interventi conseguenti alle calamita' naturali occorre uscire dalle incertezze normative e finanziarie, particolarmente evidenti per la situazione dell'Aquila e del cratere abruzzese, definendo un sorta di 'statuto' dei soggetti danneggiati che hanno il diritto di sapere, prima che accadano i disastri naturali, quali sono i diritti risarcitori che spettano loro''. Lo ha affermato il Sottosegretario alla Presidenza del consiglio, Giovanni Legnini, a margine del Convegno Internazionale dal titolo 'Finanza pubblica e fiscalita' compensativa per le aree danneggiate da eventi naturali e inquinamento' che si e' tenuto questa mattina all'Universita' degli Studi di Chieti-Pescara.
All'incontro, al quale hanno partecipato anche il presidente emerito della Corte Costituzionale, professor Franco Gallo, e diversi docenti delle Universita' italiane, Legnini ha affermato: ''Troppi sono stati gli interventi estemporanei e diversificati tra i diversi territori colpiti dai terremoti e dalle alluvioni. Particolarmente evidente e' il caso dell'obbligo di restituzione delle imposte e dei contributi sospesi, dopo la pronuncia della Commissione europea dell'ottobre del 2012 che considera 'aiuto di Stato' la riduzione del 60 per cento del sospeso. Occorre pertanto, a seguito del pronunciamento, adottare una misura equa che escluda il piu' possibile i contribuenti da tale ingiusto obbligo restitutorio e che consideri non solo il danno diretto, ma anche il danno 'sistemico' determinato dal terremoto del 2009 che provoco', oltre a numerose vittime e gravissimi danni materiali, anche la caduta del prodotto e dell'occupazione. Lavoreremo per persuadere l'Unione europea a tener conto di tali gravi condizioni economiche e sociali dell'Aquila e del territorio abruzzese danneggiato dal sisma''.
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