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Pubblicato il 02/03/2013 13:01

Ombrina mare, fronte compatto per dire no

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Chiodi incontra a Roma con il sottosegretario De Vincenti

Il Presidente della Regione, Gianni Chiodi, ha chiesto di inserire all'ordine del giorno della prossima riunione della conferenza dei Presidenti delle Regioni il problema delle trivellazioni nel mare Adriatico al fine di adottare una posizione comune. "Abbiamo la necessita' - ha detto Chiodi - di fare fronte comune tra Regioni perche' la nostra costa mantenga le caratteristiche proprie di un territorio votato allo sviluppo turistico e perche' la problematica riguarda l'Italia intera e non solo l'Abruzzo. E' necessario bloccare subito la procedura di rilascio delle autorizzazioni governative". Cosi', con una nota inviata al Presidente della Conferenza delle Regioni, Vasco Errani, Chiodi propone l'abrogazione del D.L. 22 giugno 2012 n. 83 nella parte relativa all'art. 35 comma 1 che modifica di fatto l'art. 6 comma 17 del D.lgs 128/2010 a firma dell'allora ministro dell'Ambiente, Stefania Prestigiacomo che, sotto il governo Berlusconi, istituiva il divieto di ricerca, prospezione o coltivazione di idrocarburi liquidi e gassosi all'interno di aree marine e costiere nonche' all'esterno delle stesse, nelle zone marine poste entro dodici miglia dalle aree protette. Questo potrebbe rappresentare la soluzione piu' immediata per porre la parola fine al progetto "Ombrina mare 2". Il Presidente ribadendo una forte contrarieta' alle trivellazioni ha voluto coinvolgere cosi', sia il nuovo Parlamento sia le Regioni italiane nell'ambito della Conferenza dei Presidenti, 

 Il presidente della Regione, Gianni Chiodi, incontrera' giovedi' 7 marzo nella capitale il sottosegretario allo Sviluppo economico, Claudio De Vincenti, per conoscere i termini della vicenda 'e per esprimere il proprio dissenso a questa operazione'. Lo ha annunciato lo stesso Presidente nel corso dell'assemblea pubblica, organizzata da Confcommercio e Wwf, che si e' tenuta alla Camera di commercio di Chieti.

L'assemblea ha anche deciso che il 14 aprile prossimo si terra' una manifestazione pubblica contro il progetto. Chiodi ha confermato che 'alla Regione non e' mai pervenuto alcun sollecito da parte del ministero dell'Ambiente su Ombrina mare, ne' che il protocollo informatico abbia mai registrato una missiva del ministero dell'Ambiente avente questo oggetto. Per cui - ha aggiunto Chiodi - giovedi' chiederemo a De Vincenti e ai rappresentanti del ministero dell'Ambiente conto di questa situazione. E' chiaro che la posizione della Regione - ha ribadito - sara' di netta contrarieta' e nella riunione di giovedi' esprimeremo il nostro parere di dissenso, anche se, secondo quanto stabilisce la legge, e' di tipo consultivo e non vincolante'.

Dopo l'incontro con Sviluppo economico e Ambiente l'azione della Regione, ha riferito Chiodi, proseguira' in Conferenza delle Regioni 'alla quale proporro' di votare una richiesta ufficiale per chiedere al Parlamento la modifica della legge nazionale come atto che interessa tutte le regioni costiere italiane'. Chiodi si e' detto infine 'fiducioso che la vertenza Ombrina Mare si concludera' positivamente per la regione, in quanto si puo' ancora incidere sulla procedura autorizzativa'

Il Wwf:  fortissima e unanime contrarieta' al progetto Ombrina mare

 

Oltre 400 cittadini, assieme a una larga parte dei parlamentari eletti in Abruzzo, all'arcivescovo Bruno Forte, al Presidente della Regione Gianni Chiodi, al presidente della Provincia, Enrico Di Giuseppantonio e a tanti rappresentanti di istituzioni e associazioni, 'hanno espresso la fortissima e unanime contrarieta' al progetto Ombrina mare' durante la riunione svoltasi presso la Camera di Commercio di Chieti. 

Secondo il presidente nazionale facente funzione del Wwf, Dante Caserta, 'e' evidente che vi e' una vera e propria sollevazione della cittadinanza abruzzese e dei suoi rappresentanti contro questo megaprogetto petrolifero che mette a rischio il futuro della Regione e del mare Adriatico'.

'La partecipata iniziativa di oggi e' servita a far emergere le varie posizioni. Un forte richiamo alla difesa dei beni comuni e un appoggio alla lotta dei cittadini - prosegue Caserta - e' arrivato dal vescovo Forte che ha aperto la serie di interventi, seguito da quello delle tante associazioni presenti. Dai rappresentanti delle Istituzioni, dai diversi parlamentari al presidente della Regione Chiodi, dai consiglieri regionali ai sindaci e amministratori delle piu' diverse forze politiche abbiamo ascoltato diversi impegni. Tra questi ricordiamo il ricorso al Tsr, la richiesta di incontro con i ministeri competenti per bloccare l'iter, la convocazione della Conferenza Stato-regioni per trattare la questione dello sfruttamento degli idrocarburi in mare, la stesura di una proposta di legge da far votare al Parlamento. Come associazioni da un lato verificheremo giorno dopo giorno l'effettiva attuazione di questi impegni, dall'altro organizzeremo una campagna di iniziative dei cittadini'.

 

 

La posizione di Confcommercio

 'Prendiamo atto degli impegni presi dai nostri politici e vigileremo affinche' dalle parole si passi ai fatti'. Cosi' il presidente provinciale di Confcommercio Chieti Angelo Allegrino nell'incontro pubblico promosso in collaborazione con il Wwf, per discutere delle problematiche relative ad 'Ombrina Mare', progetto presentato dalla 'Mediterranea Oil and Gas' (MOG) che ha ricevuto un contestato via libera dal Governo.

'Confcommercio - ha aggiunto - restera' vigile a salvaguardia della Costa dei Trabocchi che e' uno dei gioielli della nostra regione. Non permetteremo che tutti i progetti di rilancio turistico di questa zona siano messi a repentaglio da una piattaforma petrolifera'.

'La nostra associazione e' riuscita a far incontrare le parti interessate ad una problematica che deve riguardare l'intera regione Abruzzo. Questo e' solo il primo passo perche' la battaglia, come detto bene dal presidente della Regione Chiodi, non e' persa ed e' solo in una fase iniziale'.

'Il progetto - ha detto ancora Allegrino - prevede una piattaforma petrolifera in mare, di fronte alle coste dei Comuni di Ortona, San Vito, Rocca San Giovanni, Fossacesia e Torino di Sangro. Ovvero dove insiste l'immenso patrimonio paesaggistico della Costa dei Trabocchi che Confcommercio, a nome delle 11 mila imprese commerciali e turistiche rappresentate in provincia di Chieti, intende salvaguardare'. 

 

 

 

 

 

 

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 Il presidente della Regione, Gianni Chiodi, contrario da sempre al progetto petrolifero 'Ombrina Mare 2', ha chiesto ad Alfano che, appena possibile, il Parlamento italiano faccia valere le disposizioni contenute nel decreto legislativo 29 giugno 2010, n. 128, a firma dell'allora ministro dell'Ambiente, Stefania Prestigiacomo. Il decreto istituiva, di fatto, il divieto di ricerca, prospezione o coltivazione di idrocarburi liquidi e gassosi all'interno di aree marine e costiere a qualsiasi titolo protette per scopi di tutela ambientale, nonche' all'esterno delle stesse, nelle zone marine poste entro dodici miglia dalle aree protette.

"La Regione Abruzzo, lo ripeto ancora una volta - ha detto il Presidente - sotto la mia amministrazione si e' sempre dichiarata contraria a tutti i progetti petroliferi, nel nostro mare e sulla terraferma, ma e' stato il Governo centrale a voler riaprire in questi giorni il caso senza ascoltare osservazioni contrarie. Ombrina mare nasce, non dimentichiamolo, con il governo Prodi, con Pecoraro Scanio e Bersani ministri, che firmarono gli atti autorizzativi. La concessione all'estrazione fu bloccata dopo forti pressioni da parte nostra al Governo e solo grazie al ministro Prestigiacomo, con il governo Berlusconi, nel 2010. Noi eravamo rimasti a questo atto di diniego. Oggi, invece, la decisione del Governo Monti ci riporta indietro nel tempo, al 2008. Bisogna fare presto per bloccare ogni procedura autorizzativa".

"Nessuna comunicazione e nessun sollecito sono mai pervenuti dal ministero dell'Ambiente per il progetto petrolifero 'Ombrina Mare 2' per la costruzione di una piattaforma per estrazione di petrolio a largo della costa". Ha voluto chiarirlo cosi' oggi, una volta per tutte, il Presidente della Regione Abruzzo, Gianni Chiodi, spiegando come il governo Monti abbia avviato l'iter autorizzativo nonostante la Regione si fosse opposta in maniera decisa a questo progetto. "Nessuna comunicazione o sollecito di luglio 2012 - ha spiegato il Presidente - da una attenta ricerca sul protocollo regionale, risulta mai pervenuta dal Governo Monti". L'iter autorizzativo del governo Monti prevede la costruzione di una piattaforma per estrazione di petrolio a largo della Costa dei Trabocchi, nel Chietino

"Il Consiglio regionale dell'Abruzzo e' da sempre fermamente contrario a qualunque tipo di impianto di estrazione petrolifera in Adriatico. Un'opposizione dimostrata negli anni con una serie di atti formali, a partire dall'approvazione, nel 2010, di un progetto di legge alla Camere (trasmesso al Parlamento) che chiedeva di vietare 'La prospezione, la ricerca e la coltivazione di idrocarburi liquidi nelle acque del mare Adriatico prospicienti Friuli-Venezia Giulia, Veneto, Emilia-Romagna, Marche, Abruzzo, Molise e Puglia'. Gia' nel 2008, pero', avevamo disciplinato l'insediamento degli impianti di estrazione a terra, escludendo dai permessi una serie di aree di alto pregio paesaggistico e ambientale". Lo ha ribadito il Presidente Nazario Pagano, intervenendo sulla vicenda "Ombrina 2", l'impianto di estrazione petrolifera che dovrebbe essere installato a poche miglia al largo del litorale abruzzese. "Oggi - continua il Presidente - e' necessario aprire una profonda riflessione su questo tema, che veda Stato e Regioni sedere allo stesso tavolo con pari dignita', nell'interesse generale del nostro Paese. Come rappresentante delle Istituzioni, infatti, mi preoccupa molto la proposta di nuova governance del settore degli idrocarburi, avanzata nel piano per la "Strategia Energetica Nazionale", attualmente in fase di osservazione. Viene prospettato un accentramento sul Ministero di tutte le competenze relative al rilascio di permessi e autorizzazioni, relegando le Regioni e gli altri enti locali a un ruolo meramente marginale, senza poteri di intervento e di veto sulle concessioni. Un'ipotesi che fa tornare indietro di decenni i rapporti tra le Regioni e lo Stato centrale e che non puo' funzionare, perche' se alla Regione spetta la programmazione sulle vocazioni dei territori, pianificando anche i relativi investimenti, non si puo' consentire che lo Stato stravolga questi progetti senza neppure doverne discutere con la Regione stessa".

Le polemiche su Ombrina Mare. 

Nel giorno in cui e' stato divulgato il decreto del Ministero dell'Ambiente in merito al progetto 'Ombrina Mare' per la realizzazione di una piattaforma con centro di raffinazione in mare, a largo della costa abruzzese, dove dovra' nascere il Parco nazionale della Costa Teatina, il coro dei 'no' si fa sempre piu' forte da parte di coloro che, contrari al progetto, attaccano anche la Regione, che 'non avrebbe fatto pervenire il proprio parere di competenza'.

'Il testo del Decreto che sta circolando sul web - dice il Wwf Abruzzo - riporta, tra l'altro, la seguente frase: 'Preso atto che, seppur sollecitata in data 11.07.2012, la Regione Abruzzo non ha fatto pervenire il proprio parere di competenza. Il Wwf ritiene questa mancanza, se confermata, di inaudita gravita' e chiede al presidente Chiodi di chiarire, documenti alla mano, quale e' stata la posizione della Regione Abruzzo in questa vicenda'.

Per l'associazione ambientalista 'e' ormai evidente che le uniche due strade da seguire sono i ricorsi in sede amministrativa davanti al Tar da parte di tutti coloro che possono essere danneggiati da questo incredibile progetto (associazioni, enti) e l'immediata cancellazione da parte del nuovo Parlamento delle norme che hanno portato alla riattivazione del procedimento autorizzatorio di Ombrina'.

Il consigliere regionale Maurizio Acerbo (Prc), invece, ha presentato un'interrogazione 'per sapere come mai la Regione Abruzzo non abbia fatto pervenire il proprio parere contrario e a chi addebitare tale comportamento omissivo. Perche' la Regione non si e' pronunciata? - chiede Acerbo -. Chiodi ce lo spieghi e intanto chieda scusa agli abruzzesi'.

Un 'no categorico' alla realizzazione del progetto arriva anche dal Comune di Francavilla al Mare, con il sindaco, Antonio Luciani, che annuncia la presentazione, nel prossimo Consiglio Comunale, di un ordine del giorno per esprimere contrarieta' al progetto.

'Con quest'ordine del giorno – spiega il primo cittadino – ho intenzione di mettere in atto tutte le iniziative necessarie per scongiurare il pericolo derivante dalla realizzazione del Centro Oli. Francavilla, in particolare, da sempre considerata la porta di ingresso alla Costa dei Trabocchi, subirebbe danni irreparabili e perenni da una struttura simile. Danni all'intero ecosistema della nostra città e alla sua vocazione turistico-balneare'.

Secondo la Fiba Confesercenti, 'nonostante il contrastato di una fortissima opposizione popolare, e nonostante da almeno vent'anni si stia parlando di sviluppo sostenibile, l'Abruzzo si ritrova accerchiato da progetti di perforazioni petrolifere fortemente impattanti per la salute, l'economia, la serenita' dei cittadini; progetti incapaci di portare alcun beneficio se non nelle tasche di alcuni. La realizzazione di 'Ombrina Mare' - concludono i balneatori - rappresenta di fatto un colpo pericoloso all'economia di tutte le piccole imprese che vivono di mare'.

 

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