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Pubblicato il 11/07/2014 09:09

Paolucci: i rilievi della Corte dei Conti sono il nostro punto di partenza

paolucci, corte dei conti

"il bilancio di previsione approvato nel 2012 non rispecchia la situazione finanziaria dell'Ente"

"Prendiamo atto della parziale parificazione del Rendiconto 2012 che e' arrivata dalla Corte dei Conti e sara' nostro compito partire da qui per cambiare il futuro finanziario dell'ente Regione". E' il commento dell'assessore Bilancio e Sanita', Silvio Paolucci, subito il giudizio di parificazione dei giudici contabili di controllo. "E' stato certificato di fatto che il bilancio regionale presente delle criticita' - aggiunge l'assessore Paolucci - e che queste criticita' corrispondono a quelle che abbiamo rilevato fin dal primo giorno del nostro insediamento. Non a caso la lettera del Presidente inviata a tutte le direzione sullo stato debitorio, potenziale e in atto, dell'Ente conferma che abbiamo le idee chiare sul da farsi. I rilievi formali su Rendiconto e Dpefr sollevati dalla Corte saranno il nostro punto di partenza. Cosi' come sara' nostro compito avviare un'azione contabile di riallineamento dei residui attivi e passivi, che mi sembra sia una forte criticita', e strutturare una seria governance delle societa' partecipate". Secondo l'assessore al Bilancio accanto ai rilievi formali, la Corte "ci invita ad operare subito sul disavanzo di 455 milioni di euro non riportato nei successivi bilanci di previsione". Da qui l'idea dell'assessore Paolucci: "concordare, anche e soprattutto con il supporto della stessa Corte dei Conti, di un serio piano di ammortamento del disavanzo accertato. Solo risolvendo questo forte elemento di criticita' e' possibile pensare per il futuro una programmazione contabile di qualita' e di sostanza". Passi avanti, invece, la Corte ha rilevato sul fronte dei conti del sistema sanitario regionale, con avanzi di bilancio realmente accertati e riutilizzati. "Anche se - conclude Silvio Paolucci - non si puo' nascondere l'espresso riferimento che la Corte fa negli anni dal 2001 al 2005 di una spesa sanitaria incontrollata che ancora pesa nella gestione finanziaria del sistema sanitario"

Sebbene non sia fatto ricorso all'esercizio provvisorio, "il bilancio di previsione approvato nel 2012 non rispecchia la situazione finanziaria dell'Ente, in contrasto con quanto disposto dall'articolo 81 della costituzione che prevede un equilibrio effettivo". E' quanto afferma la sezione di controllo della Corte dei Conti per l'Abruzzo nel formulare nel corso dell'udienza pubblica di oggi il giudizio di parificazione del rendiconto generale della Regione per l'esercizio finanziario 2012. Dallo screening emergono fattori positivi, relativi al rientro dal debito sanitario e al rispetto dei vincoli di spesa da parte della Regione nella passata legislatura, ma anche criticita' relative ai disavanzi di bilancio ai crediti non piu' esigibili utilizzati per pareggiare i conti, al patrimonio immobiliare non censito, alle societa' partecipate la cui spesa e' fuori controllo. A livello di bilancio, in altri termini si sono pareggiati i conti con un avanzo di amministrazione solo presunto e non verificato di 1 miliardo e 563 milioni di euro, ignorando "il risultato negativo dell'esercizio 2011 pari a 484 milioni di euro". "Il bilancio di previsione - spiega ancora ancora la Corte dei Conti - non garantisce cosi' il reperimento delle risorse necessarie per il finanziamento del disavanzo, e soprattutto ne autorizza la gestione senza un'effettiva e concreta copertura di spesa". In bilancio poi permangono "crediti sui quali e' ragionevole nutrire dubbi, sull'effettiva esigibilita', in relazione all' assenza di specifiche dimostrazioni sull'esistenza del credito stesso, e sulle ragioni della mancata riscossione". L'amministrazione regionale ha dunque chiarito la Corte dei Conti, dovra' essere chiamata a valutare con rigore la sussistenza degli stessi, e il loro mantenimento in bilancio. 

Altra criticita' riguarda il conto del patrimonio: la corte dei conti fa notare la situazione patrimoniale non offre un quadro attendibile dei valori esposti ne' consente valutazioni di ordine economico circa il reddito patrimoniale prodotto Si dubita della attendibilita' delle poste allocate alla voce beni immobili perche' la Regione non e' dotata di inventario aggiornato. Nella relazione della Corte dei Conti si desumono anche indicazioni sulla direzione verso cui muoversi: "La sovrapposizione di responsabilita' - si legge - tra strutture della giunta e del consiglio rischia di minare l'efficacia del'attivita' di indirizzo e controllo". E ancora: "La ripartizione per competenze tra le direzioni regionali se da un lato favorisce la specializzazione per materia, dall'altro renderebbe necessari momenti di confronto e di coordinamento". La regione annotano poi i magistrati contabili, per quanto riguarda l'indebitamento ha rispettato i vicoli di esistenti, a fine 2012 il debito ammonta a 1,4 miliardi di cui 589 milioni destinati alla sanita'. E si da' atto della diminuzione dell' indebitamento, dovuta ala contrazione dei mutui, e prestiti obbligazionari, e sopratutto ala mancata sottoscrizione di nuovi debiti. Fatto positivo per la Corte dei conti il soddisfacimento degli obblighi derivanti dal Piano di dietro del deficit sanitari pregressi, e il perseguimento riuscito dell'equilibrio, che ha consentito alla regione di ridurre le aliquote fiscali di 40 milioni di euro. Bene poi anche riduzione della spesa corrente per gli organi istituzionali del 6,7 per cento, e per l'amministrazione generale del 2%. Aumenta pero' la spesa del personale del 7,5 per cento, dai 96 milioni ai 103, e questo perche' la regione ha dovuto farsi carico delle spese di funzionamento e del personale degli enti strumentali soppressi. La Corte dei Conti censura poi il ritardo dell'approvazione del rendiconto dell'esercizio 2012, avvenuta solo il 24 marzo del 2014, e che ala voce entrata mette 3.909 milioni di euro, alla voce uscita 3.905 milioni. Altro rilievo e' relativo al restringimento della manovrabilita' del bilancio regionale: ovvero su un totale di 2.772 milioni di entrate ben 2.342 sono assorbiti dalla capitolo sanita', lasciando solo l'11,6 per cento a disposizione delle altre voci. Infine gli Enti partecipati. In particolare su 14 per un valore complessivo, al dicembre 2012, di 33,2 milioni di euro. "La maggior parte dei soggetti partecipati - osservano i magistrati contabili - presenta risultati di conto economico negativi, non riflessi sul rendiconto regionale. La perdita d' esercizio, nei casi piu' gravi, appare ripetuta nel tempo e ha portato pian piano alla completa erosione del patrimonio sociale. Con il risultato che ci saranno oneri futuri di ricapitalizzazione". 

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