Si va verso un prolungamento del fermo pesca obbligatorio al porto di Pescara, considerato che i lavori di dragaggio promossi dal ministero delle Infrastrutture, per un totale di 200mila metri cubi, non sono ancora partiti e il fermo pesca attuale scade il 28 febbraio. Oggi se n'e' parlato durante l'incontro in Provincia che ha visto la partecipazione, tra altri, del vice presidente della Commissione europea, Antonio Tajani, e del senatore Gaetano Quagliariello. La Regione Abruzzo, rappresentata oggi dall'assessore alla Pesca Mauro Febbo, sta studiando il da farsi. Di certo il fermo sara' prolungato, considerato che a fine mese il porto sara' ancora impraticabile, ma non e' ancora chiaro se lo slittamento sara' per un mese o per due mesi. Maggiore chiarezza sui tempi dell'intervento affidato alla ditta Sidra dal Provveditorato interregionale alle opere pubbliche, e' stata sollecitata dai rappresentanti della marineria, sfiniti dallo stop alle attivita' della pesca, che li ha portati sul lastrico. "Ci preme capire quali saranno i tempi del dragaggio" - ha detto Francesco Scordella, in rappresentanza degli Armatori, facendo notare tra l'altro che "la marineria pescarese ha perso competitivita'". Maggiori chiarimenti in tal senso potrebbero arrivare nei prossimi giorni.
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Il vice presidente della commissione europea Antonio Tajani ha incontrato questa mattina una delegazione della marineria pescarese, bloccata dallo scorso anno a causa del mancato dragaggio del porto cittadino. Con Tajani, invitato a Pescara dal presidente della Provincia Guerino Testa, c'erano l'onorevole Gaetano Quagliariello, l'assessore regionale Mauro Febbo e il comandante della Direzione marittima Luciano Pozzolano.
Al centro della riunione il via libera, che deve arrivare dalla Commissione europea, affinche' la marineria pescarese possa beneficiare dei tre milioni di euro previsti dallo Stato italiano nel Decreto sviluppo. Il rischio e' che gli aiuti di Stato vengano ritenuti illegittimi da Bruxelles. Tajani ha assicurato che martedi' parlera' della vicenda pescarese con il commissario europeo che si occupa della Pesca, Maria Damanaki, spiegandole che non si tratta di "una situazione normale, semplice", che in citta' "c'e' tensione sociale" per lo stop imposto a tutte le attivita'' legate al porto. Bisogna impedire, per il vice presidente della Commissione europea, "che ci sia una lettura burocratica della richiesta" che porterebbe a dire che sono aiuti di Stato illegittimi.
Tajani chiedera' la prossima settimana alla sua collega, la commissaria Damanaki, responsabile per le politiche europee della pesca, che "non ci sia una interpretazione burocratica delle norme" perche' "qui si configura una situazione particolare". "Faro' di tutto - ha assicurato - perche' la vostra richiesta possa essere accolta e per far capire qual e' la vostra situazione. Non faccio facili promesse - ha concluso - ma credo che ci siano dei margini per raggiungere un buon obiettivo anche se bisogna lavorare molto".
Intanto si è parlato anche di un prolungamento del fermo pesca obbligatorio al porto di Pescara, considerato che i lavori di dragaggio promossi dal ministero delle Infrastrutture, per un totale di 200mila metri cubi, non sono ancora partiti e il fermo pesca attuale scade il 28 febbraio.
La Regione Abruzzo, rappresentata oggi dall'assessore alla Pesca Mauro Febbo, sta studiando il da farsi. Di certo il fermo sara' prolungato, considerato che a fine mese il porto sara' ancora impraticabile, ma non e' ancora chiaro se lo slittamento sara' per un mese o per due mesi. Maggiore chiarezza sui tempi dell'intervento affidato alla ditta Sidra dal Provveditorato interregionale alle opere pubbliche, e' stata sollecitata dai rappresentanti della marineria, sfiniti dallo stop alle attivita' della pesca, che li ha portati sul lastrico. "Ci preme capire quali saranno i tempi del dragaggio" - ha detto Francesco Scordella, in rappresentanza degli Armatori, facendo notare tra l'altro che "la marineria pescarese ha perso competitivita'". Maggiori chiarimenti in tal senso potrebbero arrivare nei prossimi giorni.
"La situazione del porto di Pescara e' arrivata a un livello di esasperazione che non puo' e non deve lasciare insensibili la classe politica e soprattutto coloro che hanno responsabilita' istituzionali". Lo dichiara Gaetano Quagliariello, vicecapogruppo vicario del PdL al Senato. "Oggi - prosegue - dal vicepresidente della Commissione Antonio Tajani e' venuto l'impegno a far emergere in sede europea la verita' dei fatti, e cioe' che i soldi stanziati a favore delle categorie colpite dal blocco del porto sono da intendersi come contributi per far si' che la concorrenza non sia falsata, nell'interesse non soltanto dei pescatori di Pescara: esattamente il contrario degli aiuti di Stato che in sede europea sarebbero considerati illegittimi. E' necessario pero' - afferma ancora Quagliariello - agire ora con altrettanta urgenza su un altro aspetto del problema: a un mese dall'espletamento della gara per il dragaggio, i lavoratori e gli imprenditori devono poter avere cognizione dei tempi nei quali i lavori avranno inizio e si svolgeranno. E' il minimo che si possa fare affinche' la situazione non degeneri. Arrivati a questo punto, di fronte a una inerzia che si prolunga, il ministero competente non puo' esimersi dall'intervenire e dire come stanno le cose. Sin da oggi, in tal senso - conclude - sollecitero' un incontro con il ministro Passera e il sottosegretario Improta".
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