Dopo un incontro con il presidente della Regione Gianni Chiodi e con altri rappresentanti sia della Regione che della Provincia e del Comune, oltre che della Banca Caripe, la marineria di Pescara ha deciso di sospendere la protesta in corso da questa che ha portato al blocco dell'asse attrezzato da questa mattina. Il sit in e' stato rimosso da qualche minuto dopolq firma di un'intesa. All'incontro di oggi pomeriggio in Comune hanno partecipato tra gli altri gli assessori regionali Masci e Febbo
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La protesta della marineria di Pescara e' approdata nel pomeriggio a Palazzo di citta', mentre prosegue l'occupazione dell'asse attrezzato. Nel momento in cui il presidente del Consiglio Roberto De Camillis ha cominciato a fare l'appello dei presenti armatori e pescatori, presenti in aula con una piccola delegazione, hanno cominciato ad urlare, facendo notare che "Il fiume sta morendo" e che "200 famiglie non sanno cosa mangiare", mettendo gli amministratori comunali di fronte ad un problema, quello del porto chiuso, che da un anno non trova soluzioni. Non essendoci il numero legale i lavori del Consiglio non sono cominciati
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Il presidente della Regione Gianni Chiodi ha convocato la marineria, che sta protestando a Pescara, per oggi pomeriggio alle ore 16. La marineria lancia in vista di questo incontro, una serie di richieste precise per fronteggiare i problemi causati dalla mancato dragaggio del porto di Pescara. A spiegare queste richieste e' Mimmo Grosso, rappresentante dell'Associazione armatori Pescara. La Regione, dice Grosso, deve assicurare 700mila euro da destinare al pagamento della cassa integrazione guadagni, per fare in modo cioe' che la Caripe riesca ad anticipare questi fondi alla marineria per poi rivalersi nei confronti della Regione. Una seconda delibera della Regione dovrebbe servire a fare in modo che Pescara non effettui il fermo pesca. Quanto alla draga che dovrebbe arrivare in citta' giovedi' Grosso dice di essere "stanco delle bugie di Carlea. Non sappiamo che farcene", commenta. Questa mattina la marineria ha incontrato il prefetto Vincenzo D'Antuono per discutere delle vicende del porto di Pescara. Attorno all'asse apprezzato, intanto, il traffico di Pescara esplode con disagi gravissimi per chi si muove in moto, in auto o in pullman.
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Il mancato avvio del dragaggio ha portato nuovamente la marineria di Pescara a protestare in strada. I pescatori si sono spostati in massa sull'asse attrezzato, che collega Pescara e Chieti, perche' i lavori annunciati per oggi, di avvio del dragaggio, non sono cominciati. L'intervento e' stato promosso dal Provveditorato interregionale alle opere pubbliche per duecentomila metri cubi e affidati tramite gara, da mesi, alla ditta Sidra. Mimmo Grosso, in rappresentanza dell'associazione Armatori Pescara, fa notare che "per oggi era stato annunciato l'arrivo di due draghe, ma non e' avvenuto, e quella che c'era gia' e' inattiva". Armatori e pescatori, senza lavoro dall'anno scorso e senza soldi a sufficienza per sopravvivere, si sentono presi in giro dal ministero dei Trasporti e delle Infrastrutture i cui annunci sono rimasti fino ad ora disattesi. L'ultimo era arrivato dal sottosegretario Guido Improta che aveva assicurato che la draga sarebbe entrata in azione il 3 aprile. A fine mese scadono i sussidi e la marineria non vede alcuna prospettiva positiva. Oggi chiedono risposte alle istituzioni locali che pero' non hanno competenza sul porto e hanno gia' investito milioni di euro su questa problematica, in particolare la Regione Abruzzo. La protesta della marineria sta causando grossi disagi al traffico cittadino.
La marineria poi chiede di non partecipare al fermo biologico, quest'anno, perche' vorrebbe dire fermare nuovamente tutto, semmai l'attivita' in mare dovesse riprendere come sperano. All'imbocco dell'asse attrezzato sotto il Comune, dove sono stati sistemati tavoli e sedie ci sono molti consiglieri del Pd ai quali la marineria chiede di spostare in strada il consiglio comunale, in programma stamani. Si annuncia anche il blocco della stazione ferroviaria.
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